Scuola Cielle, il sindaco:
“Da Regione e Provincia
atteggiamento pilatesco”
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“L’incontro in Regione ha avuto un esito del tutto insoddisfacente”. Così il sindaco Stefania Bonaldi, già qualche giorno fa, all’indomani dell’incontro in Regione Lombardia per discutere del futuro della scuola di Cielle, edificio che rischia di diventare uno dei tanti ecomostri incompiuti del nostro Paese. Ora, a qualche giorno di distanza, (l’incontro si è svolto martedì), il sindaco Stefania Bonaldi decide di dire la sua, soprattutto dopo quanto emerso a Palazzo Lombardia, e le resistenze della Provincia di Cremona ad un intervento congiunto sull’edifico. Provincia che il sindaco richiama all’ordine insieme alla Regione.
«Il comune di Crema non intende desistere dal richiamare Provincia di Cremona e Regione Lombardia nel farsi carico di una comune e congiunta condivisione di un problema che sarebbe grave e un poco ‘pilatesco’ derubricare a un affare interno del comune». Anche perché fin dalla messa in liquidazione della Fondazione Charis, il comune aveva proposto una soluzione per evitare che l’edificio diventi una cattedrale nel deserto, “e un monumento allo sperpero di denaro pubblico”. E soprattutto perché, specifica il primo cittadino “un milione di risorse regionali furono assegnate a suo tempo alla Fondazione”. Questione che non permette al comune di Crema di rimanere indifferente.
“La soluzione proposta dal comune alla Provincia di Cremona e alla Regione Lombardia è semplice e disarmante nel suo buon senso. Forse troppo. Dal momento che la Provincia di Cremona sta progettando l’implementazione del Polo Scolastico di San Bartolomeo per un dimensionamento di circa 1000 studenti, esattamente pari alla ipotesi ricettiva della ex scuola di Cl, perché non immaginare la possibilità di spostare alla Valcarenga tale investimento?”
Una proposta “che richiede una forte volontà politica, – come sottolineato da Stefania Bonaldi, – prima ancora che valutazioni di tipo tecnico, che debbono seguire e non precedere la definizione dei possibili scenari; volontà politica che va spesa e messa in campo senza ambiguità e senza esitazioni. In tal senso il comune ha fortemente voluto un incontro in Regione con l’assessore all’Istruzione, Valentina Aprea e con la Provincia di Cremona, presente con il presidente, Massimiliano Salini e l’assessore provinciale alla Viabilità, Giovanni Leoni”.
E qui il comune ha chiesto un impegno alla Regione, o meglio la disponibilità di valutare un intervento per sostenere la trasformazione della scuola nella ex cascina Valcarenga in un intervento di edilizia scolastica pubblica e consentire dunque di andare incontro alle esigenze economiche manifestate dalla Provincia di Cremona. “Ciò in ragione del fatto che, secondo gli approfondimenti della Provincia di Cremona, costerebbe meno realizzare una scuola di pari metratura ex novo che non completare il plesso della Valcarenga. Quanto sopra, a salvaguardia anche del milione di euro già impegnato per la realizzazione, milione materialmente erogato alla Fondazione Charis dal comune come ente attuatore, ma all’interno di uno schema convenzionale proposto ed avallato in toto dalla Regione; denari pubblici già spesi e quasi impossibili da recuperare in sede di liquidazione. Denari che, in ogni caso, non dovranno assolutamente essere richiesti al Comune di Crema”.
Nel contempo il Comune ha preso contatti con il liquidatore della Fondazione Charis, il cui nominativo dovrà peraltro essere confermato proprio da Regione Lombardia, per ulteriori approfondimenti.
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