Crisi, situazione drammatica:
In tre mesi 139 richieste
di aiuto ai servizi sociali
La crisi si fa sentire sempre di più. Allarmanti i dati presentati in commissione Servizi Sociali: da dicembre a febbraio sono stati 139 le richieste di aiuto. Dati che confermano, la drammaticità della situazione. Infatti sono purtroppo ancora in linea con quelli dello scorso anno: 810 le richieste nel 2012.
Con una differenza: sono diminuiti i cittadini stranieri e aumentati quelli italiani. Infatti se a gennaio gli accessi allo sportello erano stati di 38 italiani e 23 stranieri, a febbraio gli italiani sono stati 31 e gli stranieri 9.
Sul totale degli ultimi tre mesi: 139 accessi il il 69% delle persone che hanno chiesto aiuti sono italiani, mentre 31% sono stranieri. E a conferma delle difficoltà di lavoro ed economiche delle famiglie c’è il fatto che delle persone che si sono rivolte ai servizi sociali, 45 hanno chiesto un contributo economico.
Diverse sono inoltre le problematiche che gli utenti manifestano. Tra gli stranieri c’è un’alta percentuale di problemi economici legati ai minori e alle famiglie. Gli italiani che si rivolgono al Punto Unico di Accesso sono invece adulti, disabili e anziani.
Un grande sforzo per il comune e gli assistenti sociali che devono valutare i casi e decidere quali sono ammissibili di un finanziamento. Casi, come evidenziato in commissione, che riguardano soprattutto persone senza lavoro, che faticano a pagare bollette ormai da tempo. Alcuni, 59 in tutto, che sono passati al varo delle assistenti sociali, presentano situazioni ormai drammatiche. Il 78% di coloro che hanno richiesto un contributo per pagare le utenze è già sottoposto ad una procedura di riscossione coattiva, mentre il 19% di coloro che hanno chiesto un aiuto per l’affitto è già a rischio sfratto. E di tutti il 31% era già seguito lo scorso anno.
Una situazione che alle casse dei servizi sociali è ‘costata’ in tre mesi oltre 38mila euro. Di questi circa 30mila sono stati utilizzati per pagare le bollette arretrate, 6mila per gli affitti e circa 2mila per quanto riguarda altre spese come le assicurazioni delle auto o le rette di frequenza dei figli a scuola.
“I dati sono allarmanti: le richieste di aiuto salgono e le situazioni si aggravano. Sono tornato a casa “con il mal di pancia” nell’apprendere, dati alla mano, quante e quanto gravi siano le condizioni di molti concittadini e nel considerare come non siano poi infrequenti i casi di persone e di famiglie che letteralmente non riescono a mangiare”, commenta Emanuele Coti Zelati presidente della commissione Servizi Sociali, che si dice pronto a battere i pugni sul tavolo perché vengano destinate maggiori risorse al sociale.
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