Cronaca

Consiglio, non passa
la riduzione dei tempi
I grillini rilanciano:
‘Commissioni in streaming’

Non passa la proposta del Movimento 5 Stelle di ridurre i minuti a disposizione dei consiglieri comunali per le discussioni in Sala degli Ostaggi. Quindi il Movimento 5 Stelle, dopo la bocciatura della sua proposta passa al contrattacco e chiede lo streaming anche per le commissioni consiliari. Un lungo confronto tra le forze in commissione Statuti e regolamenti, tra favorevoli ad una riduzione (Pd, lista Crema bene comune e lista Impresa & Lavoro) e contrari (Pdl, Sel, Federazione della sinistra e Solo cose buone per Crema) che ha portato ad un nulla di fatto. La proposta di Christian Di Feo del Movimento 5 Stelle era quella di ridurre i tempi attualmente a 15 minuti per i capigruppo, dieci per i consiglieri e cinque per le dichiarazioni di voto a otto minuti per tutti e tre per le dichiarazioni di voto. “Quest’iniziativa giunge proprio da un gruppo di minoranza che, nonostante vanti un solo anno in Consiglio da eletto e altrettanti da spettatore, si è reso conto che i tempi di discussione si protraggono talmente tanto da rallentare i lavori del Consiglio stesso, dirottando spesso il dibattito in una gara di dialettica politica. Il MoVimento 5 Stelle crede che, nei tempi proposti, sia possibile esprimere appieno un concetto, “obbligando” tutti al dono della sintesi e riportando la discussione sulla concretezza dei temi. Inoltre, riducendo la durata degli interventi, porterebbe (per questo la sperimentazione sarebbe utile) ad una riduzione della durata del Consiglio Comunale con la possibilità di posticipare il suo inizio di 1/2 ore, con un duplice vantaggio: maggiore possibilità di partecipazione da parte dei cittadini e riduzione dei rimborsi alle aziende private (se non addirittura annullamento) che fanno richiesta per le ore di permesso dei propri dipendenti eletti nel ruolo di Consiglieri (parliamo di alcune decine di migliaia di euro l’anno qualora tutti ne facessero richiesta)”, spiega Di Feo. Alla proposta del Movimento 5 Stelle ne era seguita un’altra del Pd, che chiedeva di estendere ai capigruppo la possibilità di interventi di dieci minuti e di mantenere a cinque quelli per le dichiarazioni di voto. “Un tentativo di moderazione”, spiegano dal Pd. Tentativo andato a vuoto. In pratica, dopo una prima votazione in cui sembrava decisa la modifica, una seconda ha visto il consigliere grillino approvare la sua proposta e di conseguenza il Pd, accogliere il suggerimento del Pdl, di non apportare modifiche visto che da parte del Movimento 5 Stelle non era stata accolta la proposta di mediazione. Ma Di Feo non si arrende e sul blog del Movimento fa sapere che riporterà all’attenzione, questa volta del consiglio, la richiesta di riduzione dei tempi accogliendo la proposta del Pd, in modo dice da “valutare l’effettiva volontà di cambiamento”

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