Pd, tensione per l’assemblea provinciale
a limite esplosione dopo-voto
Il centrosinistra raccoglie i cocci
Nella foto: Pizzetti, Magnoli, Ruggeri e Alloni
Settimana da resa dei conti nel Pd e in tutto il centrosinistra. La delusione per la mancata vittoria in Lombardia, il crollo di Sel, il “buco” di Rivoluzione Civile con Rifondazione e Idv, le tensioni al limite di esplosione nel Partito Democratico scandiranno tutta la settimana. Cominciamo da Sel. Franco Bordo, eletto in Parlamento, lascerà la segreteria regionale. Lascerà anche tutta la segreteria di Rifondazione: da quella nazionale con Ferrero, a quella lombarda con Giovanna Capelli, a quella provinciale con Davide Persico (sindaco di San Daniele), Giacomo Bazzani e con il segretarioGiovanni Roseghini. Bufera anche sull’Idv: si è dimesso Antonio Di Pietro presidente nazionale, dopo il flop elettorale e la trasmigrazione quasi totale dei voti nei 5 Stelle e il partito pare voglia ripartire dal 2001, quando restò fuori dal Parlamento riuscendo poi a risalire nei consensi.
Ma dove c’è maggiore attesa è per la settimana del Pd. Lunedì si riunirà la segreteria regionale: Martina ha preannunciato le dimissioni ritenendo di aver concluso un ciclo. Martedì alle 18 si terrà il direttivo del Pd provinciale e alle 21 l’assemblea provinciale del partito. All’assemblea ci sarà una relazione di Titta Magnoli. Il segretario provinciale si è battuto come un leone nello staff di Umberto Ambrosoli e la sensazione di avere la vittoria ad un passo ha reso ancora più cocente la sconfitta. Magnoli ha preparato con la sua segreteria un percorso che partiva dalle elezioni di Crema (vinte con la Bonaldi), poi le regionali, le nazionali e quindi l’avvio delle amministrative a Cremona e provincia. Il progetto probabilmente reggerà al confronto di martedì sera. Magnoli traccerà un quadro del post-voto (il partito comunque ha guadagnato parecchi consensi in Lombardia e in provincia ed è di gran lunga il primo Cremona) e della situazione all’interno del Pd. Probabilmente lancerà l’idea di “un candidato sindaco libero e forte per la città” aprendo una ipotesi di percorso. Il termine fisiologico della sua segreteria è il congresso provinciale che, come quello nazionale, si terrà probabilmente dopo l’estate. La discussione sarà sicuramente molto vivace. Le ferite delle primarie (con campagne in antitesi finite anche sul tavolo dei probiviri del partito), gli scontri sulle liste e il black out informativo su alcuni candidati (Agostino Alloni e Maura Ruggeri soprattutto) durante il battage pre-voto hanno lasciato tensioni che probabilmente esploderanno nell’assemblea di martedì.
© RIPRODUZIONE RISERVATA