Politica

Pdl, lo sfogo di Lissandrello:
“Io fuori dai giochi perchè
lontana dalle ‘pastette’ politiche”

Sopra, il consiglio regionale e Lissandrello (foto Sessa)

Non ci sta Silvana Lissandrello, candidata del Pdl al consiglio della Regione Lombardia, ad essere trattata come colei che non ha alcuna chance di essere eletta. Candidata dell’ultima ora, dopo il no del sindaco di San Bassano, Cesira Bassanetti, la consigliera comunale di Ricengo con la sua presenza in lista ha fatto fin da subito discutere all’interno del Popolo della Libertà. E fin da subito è stata presentata come la candidata sconosciuta fuori dai giochi. Ad ampliare la questione sul fatto che la cremasca non abbia speranze perchè senza sostegno dei poteri forti del partito, la presentazione a Crema di un altro candidato al ruolo di consigliere regionale: Mino Jotta, oltre alla sua assenza all’incontro con i sindaci per discutere del Patto di Stabilità. A questo proposito, si dice che non sia stata invitata. O per lo meno non lo sia stata in tempo utile per liberarsi dagli impegni lavorativi.

Ora però Lissandrello dice la sua, soprattutto per non essere stata presentato come una novità, non per i suoi valori e il suo impegno, ma per essere per l’appunto definita la candidata fuori dai giochi. “Lo prendo come un punto di  merito, perché, sicuramente io, da certe pastette sono distinta e distante: distante dal sottobosco della politica deteriore, dai gossip, dal professionismo  politico che, ad oggi, ha portato il nostro paese sul baratro”.

“Per me – incalza Lissandrello –  la vittoria non è uno scopo ma un mezzo per contribuire a migliorare, con il mio apporto, le condizioni di vita dei miei concittadini, non è il fine ultimo della mia esistenza, non ho comitati d’affari a sostenermi, solo la forza delle mie idee, e con quelle, pur riconoscendo ad altri un leggerissimo vantaggio nei miei confronti, andrò avanti sino in fondo, nella speranza di convertire  più persone che posso ai  valori nei quali credo. Onestà, impegno e tutela degli ultimi”. Una stoccata anche a coloro all’interno del partito che fin dalla prima ora avevano messo sotto accusa il vice coordinatore Fabio Bertusi per non aver portato a casa le candidature di Bassanetti e di Gabriele Gallina.

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