Cronaca

Natale di solidarietà
alla Caritas: in 120
per pranzo S.Stefano

La crisi e le difficoltà non lasciano la loro morsa neppure a Natale: cassa integrazione, disoccupazione, il lavoro che non c’è, le bollette e l’affitto da pagare. E molte famiglie si trovano a non potersi permettere né i doni per i figli né il pranzo delle feste. Così, come ogni anno, è la Caritas a garantire un dono sotto l’albero per i più piccoli, e un pasto caldo a coloro che non potrebbero permetterselo.

CENTINAIA DI GIOCHI DONATI

La raccolta dei giochi è partita da inizio dicembre, in vista di Santa Lucia, prima e del Natale poi. Una raccolta che ha avuto un grande successo, tanto che centinaia di bambini hanno avuto il loro regalo in queste feste.

«Sono tre anni che raccogliamo giochi – spiega Claudio Dagheti, responsabile della Casa della Carità – e anche quest’anno abbiamo li abbiamo raccolti e distribuiti per Santa Lucia, per Natale e lo faremo anche all’Epifania. Ma il nostro scopo non è quello di fare la carità, ma è pedagogico. Coinvolgiamo i bambini per far capire che c’è qualcuno che non può avere tutto quello che vuole, che fa più fatica di loro ad avere un regalo. Vogliamo evitare che diventi uno svuota cantine».

IL PRANZO INSIEME

Due i momenti di condivisione alla Caritas per il Natale. Prima il pranzo per gli ospiti della Casa della Carità e delle altre strutture interne della Caritas, e poi il giorno di Santo Stefano, il pranzo aperto a tutti.

«Domani, giorno di Natale – spiega Dagheti – ci sarà un pranzo, diciamo interno, con tutti gli ospiti della Casa della Carità e le famiglie che vivono nelle nostre case, poi il giorno di Santo Stefano, il grande pranzo, non solo per le famiglie in diffcoltà, ma anche per tutti i volontari che lavorano alla Caritas, sia a Crema che all’estero. Si tratta di un bel momento, durante il quale anche i volontari portano le loro famiglie. Ognuno porta qualcosa e si mangia tutti insieme».

Nessuno che serve, ognuno fa la sua parte. «Spesso – spiega Dagheti – veniamo contattati da persone che si offrono per venire a servire al pranzo, ma diciamo no, perchè le persone che vengono al pranzo non hanno bisogno di essere serviti, ma solamente di compagnia, quindi chi si offre per servire viene invitato al pranzo se vuole venire».

Per il momento al pranzo del 26 dicembre ci saranno 120 persone, ma come ricorda il responsabile della Casa della Carità, come ogni anno altre persone si aggiungeranno quella mattina. La giornata si aprirà con la Santa Messa alla 11,30 al Santuario del Pilastrello seguita dal pranzo alla Casa della Carità.

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