Gli auguri del sindaco:
“Ritroviamo lo slancio
sopito della solidarietà”
Cari amici,
siamo ormai giunti alla fine del 2012 e questa newsletter sarà l’ultima appartenente all’ anno in corso. Col nuovo anno proseguiremo nell’aggiornarvi sull’attività della giunta, nella speranza che continuerete a seguirci perché il vostro contributo, come hanno dimostrato tutti gli incontri avuti nei quartieri, è prezioso per chi vuole amministrare, sentendosi al servizio della città e non gestendo un potere. A proposito di quartieri, gli ultimi appuntamenti hanno visto la giunta in via Bramante e a Santo Stefano. Abbiamo preso nota di tutte le problematiche e speriamo, tra sei mesi, quando ritorneremo in tutti i quartieri visitati, di avere migliorato, anche di poco, la vita dei nostri cittadini. Ora permettetemi di lasciarvi con una riflessione che è anche espressione di un augurio sincero .
Quando osservo i due ragazzi di 27 anni che fanno parte della Giunta comunale di Crema, mi sento un poco vecchiotta, sebbene sia una persona giovane anche io, avendo solo 42 anni.
Eccolo il mio augurio alla Città, sono loro, non è un augurio fatto di quelle parole così care alla politica ad ogni livello, ma di persone in carne ed ossa, per la precisione dei giovani al governo di Crema.
Se un augurio contiene auspici per il futuro, i nostri assessori sono già il futuro, perché il loro destino di giovani cremaschi è intimamente legato a quello della nostra città. Sanno che Crema è il vascello sul quale tutti siamo imbarcati, loro e noi, e non lo lasceranno affondare, ne sono certa perché li vedo lavorare tutti i giorni e ne ammiro la rettitudine, l’entusiasmo e la voglia di imparare.Dopo questa premessa, concreta e ottimistica, esprimo ai mici concittadini la speranza che la scelta di favorire una svolta nelle modalità di formazione delle classi dirigenti, divenga per noi cremaschi un atteggiamento permanente, non per cancellare chi già è da tanto tempo in prima fila, bensì per ampliare la platea di talenti cui attingere per trovare soluzioni alle difficoltà che ci attanagliano. Mettere in circolo i nostri giovani può essere l’inizio di un nuovo inizio, dobbiamo crederci. Ma non ci sarà nuovo inizio se non avremo imparato che il talento da solo non basta e neppure la gioventù, è invece necessario ritrovare dentro di noi lo slancio sopito della solidarietà. A Crema si annidano anche sacche di miseria persino difficili da raccontare e che coinvolgono donne, uomini e bambini, cui la crisi ha sottratto anche il poco che avevano. Vi chiedo di volgere lo sguardo, insieme a noi amministratori, verso di loro. Una città solidale è più forte di tutte le difficoltà.
Auguri, cari concittadini.
Stefania Bonaldi
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