Pierina, un bosco nel laghetto
blocca il progetto
della società di pesca
«I grandi progetti per la Pierina non ci sono più. Il tempo è passato e non intendiamo restare fermi ad aspettare un altro fantomatico investitore che magari non arriverà mai più». Da questa idea l’amministrazione è partita per iniziare a pensare ad una sviluppo per l’area della Pierina inutilizzata da tempo. A riportare in queste ultime settimana in auge l’argomento, le sedici domande dei consiglieri del Pdl, Laura Zanibelli, Renato Ancorotti e Simone Beretta. Sedici domante mirate a capire in pratica quale è l’obiettivo finale di sviluppo che l’amministrazione avrebbe in testa. Dagli orti sociali, al laghetto di pesca fino alle richieste che stanno arrivando in comune per l’utilizzo delle varie aree, lo sviluppo che per ora la giunta Bonaldi intende farne è uno sviluppo a lotti. In attesa, come ribadito dall’assessore al Territorio, Fabio Bergamaschi, di uno o più eventuali investitori. Una scelta che il Pdl non ama, tanto da averla a più riprese contestata, ricordando il costo dell’area acquistata dalla giunta guidata allora da Claudio Ceravolo: quasi 4 miliardi, dicono, di vecchie lire. «Ma ne valeva la pena?», si chiede il Pdl. In attesa di dare una risposta completa in consiglio comunale Bergamaschi illustra di nuovo le intenzioni dell’amministrazione, che però stanno incontrando i primi ostacoli.
Ostacoli dovuti agli anni di abbandono dell’area. Infatti, sembra vacillare, la possibilità di realizzare il primo progetto pensato per l’area: la riattivazione del laghetto, da destinare, come da richiesta di una società sportiva, alla pesca. Vacilla perchè, per via dell’incuria, all’interno del laghetto sarebbe nato un bosco. E quindi, per intervenire, è necessario il nulla osta della Provincia di Cremona, competente sulle aree boschive, e, soprattutto il sì del privato sul quale cadrebbero gli oneri di un eventuale disboscamento.
«L’iter procedurale – spiega l’assessore, che in mattinata ha incontrato i responsabili provinciali – si è un po’ rallentato, perchè per via dell’incuria all’interno del laghetto è cresciuta una vegetazione che per dimensioni è paragonabile a un bosco. Quindi abbiamo dovuto interpellare la Provincia che ci ha confermato che per disboscare è necessario garantire il rimboscamento di un’area grande dallo doppio fino a cinque volte quella disboscata a seconda delle specie di alberi sradicati. Nel caso si tratta di essenze non pregiate quindi basta il doppio, ma questo complica le cose. Perchè ora toccherà al privato decidere se intervenire oppure no, perchè a questo punto l’area è vincolata».
Per quanto riguarda il resto ci sono richieste da parte di società sportive di box e kick boxing che vorrebbero insediarsi nelle strutture presenti nell’area. «Per il momento stiamo raccogliendo le richieste che poi valuteremo man mano».
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