Cronaca

Provincia e tribunale,
tra polemiche e defezioni,
i sindaci ne discutono

Nuova provincia, tra polemiche, defezioni e opinioni divergenti oggi si discute il nuovo assetto provinciale. E’ fissato per le 17 in sala degli Ostaggi l’incontro voluto dal sindaco Stefania Bonaldi con tutti i primi cittadini del Cremasco per un confronto sul futuro del territorio. Un incontro che fin da subito a scatenato polemiche per il mancato invito al presidente dalla Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, ad un incontro dove si discute del futuro dell’ente da lui presieduto, destinato a soccombere sotto i colpi della Spending review. E non solo: all’incontro non sarebbero stati invitati neppure il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni e l’assessore regionale, Gianni Rossoni, maggior esponente provinciale della Regione dove di fatto verranno decise, attraverso il confronto con il Cal (coordinamento associazioni locali) e neppure il vicepresidente della Regione Lombardia, il lodigiano Andrea Gibelli. Una mossa che fin da subito il Pdl aveva marchiato come “strategia sbagliata”, alla quale si aggiunge anche il mancato confronto, denunciato sempre dal centro destra, con il coordinamento dei sindaci, presieduto da Gianpietro Denti, sindaco di Ripalta Guerina.

Una scelta che proprio non pare essere stata digerita dal centrodestra tanto che non è da escludere un boicottaggio di massa dell’incontro da parte dei primi cittadini riconducibili al Pdl.. Già un paio sembrano aver dato forfait: si tratta del sindaco di Vaiano Cremasco, Domenico Calzi e di quello di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni, ai quali non è da escludere l’aggiunta di altri sindaci di area.

E come se non bastasse l’ipotesi messa sul piatto di una provincia del Po, con l’unione di Cremona e Mantova, oppure di una unione, più plausibile per il Cremasco, con Lodi non pare incontrare l’accordo di tutti. Soprattutto di quei comuni di confine che potrebbero preferire l’ipotesi di un accorpamento alla provincia di Bergamo oppure di Brescia a seconda della vicinanza con l’uno o l’altro territorio. E’ il caso di comuni come Sergnano, Capralba, Castel Gabbiano che di fronte all’ipotesi Cremona, Mantova preferirebbero di gran lunga l’accorpamento alla provincia di confine con i loro territori: quella di Bergamo.

Una unione quella con Bergamo che forse potrebbe dare una spinta verso anche una soluzione positiva per il futuro del nostro tribunale, altro argomento all’0rdine del giorno dell’incontro fissato oggi dal sindaco Bonaldi in sala consiliare alle 17.

Ma in difesa della bontà della scelta del sindaco Bonaldi scende in campo il presidente del consiglio comunale di Crema, Matteo Piloni, parlando di «un’azione giusta e legittima per discutere e confrontarsi, senza aspettare che siano altri a decidere. E’ giusto che i sindaci possano confrontarsi su questo argomento, per poi muovere le leve della politica in ogni sua rappresentanza. La discussione avvenuta a Crema sul tribunale, con la decisione e la proposta formulata dal consiglio comunale di Crema attraverso la condivisione di tutte le forze politiche, è un ottimo spunto, ma soprattutto deve essere, a mio avviso, un punto di partenza. La revisione delle Province,  i tanti cambiamenti sulle società partecipate, – prosegue Piloni – sono due temi fondamentali sui quali concentrarci, costruendo condivisione tra tutte le forze politiche, sociale ed economiche, coinvolgendo tutti gli attori interessati per un progetto ed una visione territoriale Comune. Potrebbe essere una buona opportunità politica, per rivedere i nostri servizi e il loro futuro, per evitare di perdere dei presidi importanti».

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