Allarme Caritas:
manca il lavoro,
nuove povertà in aumento
La crisi morde il territorio e la situazione economica dei cremaschi peggiora. E il primo problema è la disoccupazione o la mancanza del lavoro. A dimostrare quanto il nostro territorio, caretterizzato da un tessuto di aziende soprattutto edili e metalmeccaniche che da anni ormai stanno subendo la recessione, sia in difficoltà sono i dati diffusi dalla Caritas diocesana, che fotografano i problemi del Cremasco. A rivolgersi alla Caritas, come già segnalava qualche mese fa il responsabile dell’osservatorio povertà, Claudio Dagheti, non sono più solamente gli stranieri che arrivano nel nostro territorio e non trovano lavoro o lo perdono e non hanno il supporto della famiglia, ma anche tanti italiani che in questo periodo non arrivano a fine mese.
Un trend in aumento come dimostrano i dati: nel 2010 sono state 1672 le persone che si sono rivolte al centro di ascolto, dei quali il 37% era italiano e il 63% straniero. Il numero ha subito un forte aumento nel 2011 con 2229 persone che per motivi economici si sono rivolte alla Caritas per un aiuto di vario tipo. E nei primi cinque mesi di quest’anno sono già 906 i cittadini in difficoltà che hanno interpellato i volontari della realtà cremasca.
La maggior parte delle famiglie chiedono alimenti o vestiti e qualcuno anche mobili per la casa.
Nei primi cinque mesi di quest’anno a rivolgersi al centro di ascolto della Caritas, gestito da Miriel Campi sono ancora sopratutto stranieri (il 60%), ma anche gli italiani rappresentano una buona fetta delle persone in difficoltà, soprattutto economiche per via della mancanza di lavoro. La disoccupazione resta infatti la maggiore causa di povertà dei cremaschi, che sono costretti a chiedere aiuto alle istituzioni e ai centri di ascolto. Da gennaio a maggio infatti a rivolgersi al centro di ascolto sono state 161 persone delle quali il 43% ha seri problemi economici e di povertà e un altro 29% ha perso il lavoro. A rappresentare un serio problema è il fatto che del 43% delle persone in difficoltà economiche, il 67% non ha un reddito sufficiente per far fronte alle normali esigenze di una qualsiasi persona per vivere (bollette, tasse, acquisto di generi alimentari,affitto) mentre il 15% non percepisce alcun reddito.
Quella del lavoro è un’emergenza grave che si aggiunge a quella della casa, a cui sta cercando di porre rimedio l’amministrazione comunale. Chi si rivolge alla Caritas lo fa soprattutto per problemi lavorativi più che abitativi. Negli ultimi cinque mesi sono state 83 le persone ospitate nelle strutture di prima accoglienza della Caritas che dispone, per questa emergenza di 27 posti letto per uomini, mentre le famiglie sono state quattro e dieci i singoli ospitati nella Casa della Carità che dispone di 14 alloggi.
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