Il consiglio dei Ministri cancella
il tribunale di Crema,
ma c’è ancora una speranza
«Una svolta epocale». Così il ministro di Giustizia, Paola Severino ha definito la riforma giudiziaria approvata in Consiglio dei Ministri. Quella stessa revisione che porterà all’accorpamento di 37 tribunali, 38 procure e 220 sedi distaccate. E tra i 37 tribunali ora è ufficiale c’è anche quello di Crema che verrà accorpato a Cremona. Fermo restando il fatto che proprio l’altro giorno il presidente del tribunale di Cremona, Carlo Maria Grillo aveva fatto sapere alla Guardasigilli che lo spostamento da Crema di circa cinquanta persone, di cui una decina di magistrati e il restante personale a Cremona è un problema. Impossibile accoglierli nella struttura di palazzo Persichelli. Un problema questo che secondo quanto deciso dal Consiglio dei Ministri sarà superato concedendo maggior tempo per arrivare all’accorpamento delle due sedi portandole entrambe nel capoluogo.
QUALCHE SPERANZA PER L’ACCORPAMENTO CON TREVIGLIO
Una mossa quella del ministro che cancella tutti gli sforzi messi in campo fino ad oggi dagli avvocati di Crema, dal primo cittadino Stefania Bonaldi che in questo periodo si era spesa con la senatrice Cinzia Fontana per cercare di trovare una soluzione e salvare il tribunale, accorpandolo con quello di Treviglio. Per questo nelle scorse settimane il sindaco aveva incontro il primo cittadino di Treviglio Giuseppe Pezzoni. E ancora oggi, nonostante il decreto, seppur flebile, questa resta l’unica speranze e unica strada percorribile per cercare di salvare il nostro tribunale. E di conseguenza anche quello di Treviglio.
LA PARTITA SI GIOCA NELLA COMMISSIONI GIUSTIZIA DI CAMERA E SENATO
E ci spera ancora la senatrice Cinzia Fontana che ha già contattato i colleghi bergamaschi per concordare con loro una linea comune. E in particolare la senatrice Maria Alessandra Gallone che fa parte della commissione Giustizia del Senato. Perché, nonostante il decreto sia inserito nella Spending Review, dovrà passare per le commissioni Giustizia dei due rami del Parlamento.
«Fermo restando, – spiega la senatrice Fontana, – che Crema è nell’elenco dei tribunali che saranno chiusi, essendo questo decreto derivante da quello precedente, sarà sottoposto all’attenzione delle commissione Giustizia di Camera e Senato per un parere, certo non vincolante, ma pur sempre importante. Ed è qui che ci giocheremo la partita, che non è ancora del tutto chiusa. Lunedì, – prosegue – mi saranno consegnate le centinaia di pagine della relazione allegata al decreto e allora saprò se c’è l’opzione relativa all’accorpamento tra Crema e Treviglio. Ed è proprio a Treviglio che dobbiamo lavorare, per arrivare ad una proposta condivisa tra le due realtà».
SERVE L’ACCORDO CON I BERGAMASCHI
Durante l’incontro con il sindaco Bonaldi il collega trevigliese aveva fatto sapere di voler seguire la strada dell’accorpamento con Cassano d’Adda, e di aver già fatto una apposita delibera. Ma alla luce della decisione odierna che cancella le 220 sedi distaccate tra cui Treviglio e Cassano, da qualche mese svuotato di tutte le funzioni dalla presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro.
«Quella tra Treviglio e Cassano – specifica infatti la senatrice – è ormai una strada impercorribile, non esiste proprio. Quindi Treviglio se vuole salvasi ha solo la strada di Crema».
Molto probabilmente il sindaco Bonaldi preparerà un ordine del giorno per il consiglio comunale di Crema e cercherà l’appoggio dei sindaci cremaschi che sembra scontato. Ma fondamentale sarà trovare pieno accordo e collaborazione con il collega bergamasco.
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