Cronaca

Costi proibitivi e condizioni insostenibili:
gli studenti-pendolari protestano
lasciano il bus e vanno a scuola in bici

Disagi, abbonamenti sospesi  e costi proibitivi: gli studenti-pendolari non ci stanno, e per protesta gettano il biglietto del bus e inforcano la bicicletta. Si tratta della proposta avanzata durante l’assemblea studentesca organizzata lo scorso mercoledì sera tra i ragazzi di tutte le scuole cremasche, che in buona parte ricorrono al trasporto pubblico per raggiungere tutti i giorni la città.

COSTI ALLE STELLE E PULLMAN STIPATI

“Nel giro di un anno il costo dei biglietti è aumentato oltre il 20 per cento – spiega Alessio Maganuco, rappresentante studentesco dell’Istituto L.Pacioli – “come se non bastasse è stato abolito il settimanale da cinque giorni costringendoci all’acquisto di quello intero o del mensile, che in ogni caso non viene mai sfruttato del tutto”. Durante l’assemblea comune organizzata lo scorso mercoledì sera è emerso anche il caso dei ragazzi di Paullo e Zelo, che durante lo scorso anno hanno si sono trovati più volte a viaggiare stipati su mezzi sovraffollati. In quel caso i genitori avevano richiesto più volte l’intervento delle forze dell’ordine che avevano sanzionato l’azienda, ma il ripetersi della situazione ha contribuito ad infiammare la protesta già in atto.

LO SCIOPERO DEL BIGLIETTO

Stop ai viaggi in pullman. Per protestare contro le ultime novità introdotte gli studenti degli istituti cremaschi faranno il possibile per raggiungere la scuola con qualsiasi mezzo alternativo a quelli offerti da AddaTrasporti:  alcuni ragazzi di Trescore, Bagnolo e Vaiano Cremasco hanno già rispolverato le biciclette, mentre chi abita più lontano  opterà per il treno o per l’organizzazione di “passaggi” in auto accordati tra i rispettivi genitori. L’idea è di organizzare un’azione d’urto che venga estesa a tutta la provincia: “Siamo già in contatto con gli studenti delle scuole cremonesi, che soffrono gli stessi problemi e come noi sono rimasti inascoltati durante gli incontri con le istituzioni locali e provinciali”.

I PROSSIMI PASSI

Entro fine mese verrà riconvocata un’assemblea studentesca generale per votare il piano di azione effettivo, ed entro mercoledì prossimo verrà istituita una piattaforma contenente tutte le richieste raccolte durante lo scorso incontro; seguiranno volantinaggi e assemblee, con la convocazione dello “sciopero del biglietto” e probabili manifestazioni  di fronte alla sede cremasca di Addatrasporti.

IL COMITATO PENDOLARI A FIANCO DEGLI STUDENTI

Linea condivisa tra rappresentanti d’istituto e Comitato Pendolari Cremaschi: ripristino delle corse soppresse, reintroduzione del settimanale da cinque giorni, riduzione dei costi e rateizzazione dell’abbonamento annuale sono i punti di principale contatto. “Negli ultimi mesi abbiamo creato un filo diretto con i rappresentanti degli studenti e ci siamo coordinati per effettuare le prossime iniziative”, dichiara il portavoce Stefano Begotti. In cima alla lista di richieste rimane la reintroduzione del “cinque giorni”: “Ci hanno già comunicato che questo tipo di abbonamento non verrà reintrodotto fino al prossimo contratto di servizio, che dovrebbe partire con settembre 2012 – spiega Begotti – In ogni caso abbiamo già chiesto alla Provincia di comunicarci se intendono ripristinarlo o se abbiano altre proposte valide”.

LE TRATTATIVE

Attualmente il Comitato Pendolari è fermo ad una fase di trattativa con AddaTrasporti, che ha dato la disponibilità ad estendere la rateizzazione mensile dell’abbonamento annuale anche a chi non possiede convenzioni aziendali e abolire la penale per recesso, una mora del 10 per cento da versare nel caso il contratto annuale venisse interrotto prima del tempo da parte del viaggiatore. La controproposta dell’azienda potrebbe trovare d’accordo i pendolari cremaschi, ma non sarebbe ancora sufficiente a risolvere i problemi sollevati dagli studenti: “Per ora il Comitato è fermo – conclude Begotti – Ma garantiamo anche in futuro il nostro appoggio ai ragazzi”. A loro si associano anche i genitori dei ragazzi, esasperati dal continuo aumento dei costi di abbonamento, e gli stessi lavoratori di Addatrasporti: da parte loro arriva notizia della mancata manutenzione sui pullman utilizzati per il trasporto scolastico, che i responsabili della società hanno imputato alla mancanza di fondi.

 

Lidia Gallanti

 

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