Cronaca

Dopo il sì della Regione
al giacimento di argilla nel Pianalto
il sindaco di Romanengo Cavalli
commenta: “L’impegno in difesa dell’ambiente nonostante
tutto non diminuirà”

Con la bocciatura dell’emendamento al Piano Cave della Provincia di Cremona, proposto dal Partito Democratico nella VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale, resta il giacimento di argilla di quasi tre milioni di metri cubi, in parte inserito all’interno del Pianalto della Melotta.

Dopo la delusione espressa nell’immediato dopovoto dal consigliere regionale del PD Agostino Alloni, anche in considerazione del fatto che si tratta di una revisione del piano, a distanza di meno di un anno dalla scadenza del piano stesso, si susseguono le reazioni critiche del centrosinistra sulla vicenda.

LA POSIZIONE DI ROMANENGO

Non si aspettava un esito diverso il sindaco di Romanengo, Marco Cavalli da sempre critico sulla vicenda a differenza dei comuni di Casaletto di Sopra, Ticengo e Soncino, i quali invece approvano l’inserimento del giacimento. “Il parere della Commissione è rilevante, anche se ora bisogna aspettare le decisioni dell’aula – dice Marco Cavalli – tuttavia è presumibile che in Consiglio venga mantenuta la decisione approvata dalla Commissione senza alcuna modifica”. Romanengo come gli altri comuni ha partecipato alle audizioni davanti la Commissione VI: “Non ho sentito prese di posizione o sensibilità particolari, da parte dei gruppi presenti a parte quelle del Partito Democratico”, dice Cavalli. Ma l’attenzione del sindaco e del suo comune, non diminuirà, tuttavia Cavalli ricorda che per il momento, si tratta dell’individuazione di un nuovo giacimento e non di una nuova concessione per una immediata autorizzazione allo scavo.

Infine, un commento sulla posizione dell’amministrazione Salini: “Ormai siamo abituati – conclude Cavalli – ci si maschera dietro la sussidiarietà e la condivisione dei progetti con i territori, ma poi si fa diversamente”.

LE CRITICHE DI SEL

“L’approvazione da parte della commissione regionale all’inserimento di un nuovo ed enorme  giacimento di argilla nel Cremasco equivale alla dichiarazione di guerra contro l’ambiente e la salute , violando i più elementari sistemi democratici di partecipazione alle scelte da parte dei cittadini e di esperti del settore” sostiene Alvaro Dellera, coordinatore Sel Crema e Cremasco.

Non ci sta Sel e non lo manda a dire: “Ciclabili  accordate per comprare sindaci inconsistenti, ed un ecomuseo per mettere in naftalina le bellezze deturpate, sono solo promesse per pochi allocchi. Si dica invece – commenta il coordinatore di Sel – che le campagne elettorali, visto il periodo, degli esponenti del PDL e della Lega costano, e qualcuno le deve pagare. Agazzi e Torazzi ora, oltre a Salini sanno chi ringraziare, senza cadere dal pero. Diversamente dicano apertamente di contrastare politicamente tale scelta”.

i. g.

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...