Spettacolo

‘Gioiosamente impegnativi’: cento
giorni di Giordana al San Domenico

Primo bilancio da parte di Guido Giordana presidente della Fondazione Teatro San Domenico, a 100 giorni dall’insediamento, tra molte idee, primi progetti portati a termine e la conferma di quanto avevamo già scritto lo scorso dicembre: concretezza, collaborazione, sinergie, per una direzione di marcia chiara, condivisa da tutto il Consiglio di Amministrazione.

Perché questo è un altro elemento su cui fin dal primo giorno il presidente ha puntato: il team di collaboratori cui affidare i vari ambiti di azione.

“Sì sono assolutamente soddisfatto di questi primi mesi, la strategia è importante, ma l’esecuzione ancora di più, perché altrimenti resta tutto sulla carta. Primi cento giorni gioiosamente impegnativi”, commenta il presidente Giordana, accogliendoci all’interno della struttura che ospita gli uffici, cuore pulsante della Fondazione.

Sfoglia le pagine dove sono raccolte le linee guida del suo mandato e ricorda i primi interventi della sua presidenza, partendo dalla presenza dei due docenti, uno di violino e l’altro di pianoforte, di altrettanti Conservatori, che hanno monitorato nelle scorse settimane i talenti del Folcioni, arricchendo le sinergie con altre realtà.

Folcioni che per il presidente Giordana va valorizzato, sia nella presentazione dei suoi docenti, sia dal punto di vista gestionale, a cominciare dall’adozione del registro elettronico, ma che deve avviarsi verso la creazione di un’immagine, dove tradizione e innovazione si possono fondere.

Per questo, l’artista cremasco Gianni Maccalli, è stato incaricato di formulare alcune proposte: “L’idea è quella di portare fisicamente fuori il Folcioni, anche con la creazione di un micro museo musicale, che candideremo ad un bando regionale o Cariplo, per provare a realizzarlo. Ad esempio, molti pensano che il Folcioni sia ancora in piazza Roma, invece siamo qui, vivi, e questo nuovo concept al quale sta lavorando Gianni Maccalli ci piace”, aggiunge il presidente.

La collegialità dei componenti il CdA è stata in questi primi 100 giorni un modus operandi della presidenza Giordana, con la creazione delle Commissioni a caratterizzarne l’orizzonte: dal teatro, dove con la responsabile Roberta Ruffoni, Gianluca Savoldi e Giovanna Caravaggio, rappresentano il trait d’union con il direttore artistico Maurizio Colombi, alle mostre, con Arwen Imperatori Antonucci, Lavinia Contini e Beatrice Terni de’ Gregory, e per il Civico Istituto Musicale Folcioni, Emilio Canidio, Giovanna Caravaggio e la stessa Lavinia Contini, stanno portando avanti diverse iniziative, propedeutiche ad un nuovo modo di vedere il Folcioni.

Da parte del presidente però, nessuna anticipazione sulla nuova stagione che sarà ufficializzata a maggio, e che è in fase avanzata di programmazione: “Stiamo definendo i titoli, con la possibilità di proporre qualche seconda data, grazie alla presenza di qualche noto attore a livello nazionale, che raramente si vede al nord”.

Si inserisce nel solco dell’efficientamento organizzativo, la definizione di regolamenti per i vari settori, a partire dalla costituenda biblioteca: “Se vogliamo renderla fruibile, accedendo a bandi regionali, dobbiamo dimostrare che è una biblioteca”, osserva il presidente, comunicando il completamento della catalogazione di circa 4200 tra testi, collezioni di dischi e altro, senza dimenticare quanto il Sant’Agostino ha in custodia, relativamente agli strumenti della Banda Rovescalli, che potrebbero essere oggetto di mostre, o utilizzati quali elementi di arredamento.

Tra le sinergie avviate, quella con l’Università di Torino, il Centro Galmozzi e lo stesso Sant’Agostino, per un accordo di ricerca antropologica sulla musica nelle colonie italiane in Africa.

Al prossimo CdA che vedrà il rientro di Patrizia Piarulli in quota Assindustria, impegnata nello sviluppo della convegnistica, altro elemento cui il presidente crede è la definizione della Carta dei valori, che consta di una dozzina di punti e che trovano una sintesi in uno dei principi da perseguire: “Animiamo le passioni con passione” ribadisce Giordana, ricordando le parole chiave, quali fiducia, armonia e trasparenza, che accomunano i tre brand, da rinforzare ed estendere: Teatro, Folcioni e Galleria Arteatro. E poi, progetti ambiziosi che riecheggiano con più forza rispetto al passato: “Deve tornare di attualità il Mercato Austroungarico, ora alla mercé dei piccioni e di quant’altro, va messo in sicurezza, chiuso e reso fruibile – dice Giordana – progetto a cui si fa riferimento da anni, restando in attesa della Soprintendenza”.

Spirito manageriale, innovazione, coinvolgimento, apertura al territorio e a tutti gli attori che operano nell’ambito della formazione e della cultura: queste le direttrici tracciate a dicembre, e su queste l’impegno dei primi 100 giorni e quello del futuro per il presidente Giordana, con qualche sorpresa da coltivare.

Ilario Grazioso

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