Crema, una nuova attività attira
l’attenzione con cartelli particolari
Un’attività che apre da pochi mesi in centro città e dei cartelli strani che spuntano con delle scritte misteriose. Potrebbe sembrare uno scherzo l’idea bizzarra di un barista fantasioso, ma andando a fondo si scopre che sotto c’è un’amara realtà.
“Tutti passano, le macchine si fermano, parlottano, guardano dentro e poi vanno e poi tornano, guardano dentro e poi vanno. Non capisco che cos’è che li blocca”. Così Alessandro Lucchini, classe 1968, barman chef che per 40 anni ha girato il mondo, dai locali notturni all’inizio, agli hotel sempre più di lusso, ai resort. Di origine cremasca, ha deciso, dopo tanto peregrinare, di fermarsi e mettersi in proprio nella città che gli ha dato i natali, Crema.

“Ho cercato di connotare il locale con un’ambientazione, uno stile marino che richiama il viaggio e piratesco che richiama il senso d’avventura. Ho voluto dare questa connotazione perché il nome Lab Cove, che sarebbe l’acronimo del mio nome, Lucchini Alessandro, e barman chef Cove, perché è il covo dei pirati, è il covo dove ci si ritrova per parlare, ci si ritrova per raccontarsi. Cerchiamo di offrire un posto dove la gente si senta a casa”.
Ma nonostante sia animato dalle migliori intenzioni, la gente non entra nel suo locale. “Mi ricordavo tanti anni fa quando ero da queste parti che quando apriva un locale nuovo, tutti si andava in questo locale nuovo. Invece adesso vedo proprio il contrario, vedo una sorta di paura.
In parte sa che dipende da gestioni precedenti, non proprio trasparenti, ma Alessandro vuole solo abbattere quel muro di diffidenza: “Avendo girato tutto il mondo, avendo girato tutta Italia, avrei potuto aprire il mio bar ovunque. Ho voluto aprirlo a Crema perché sono affezionato a Crema, è la mia città. Speriamo che i cremaschi con il tempo, diciamo con un po’ di pazienza, vengano a trovarmi e che si crei proprio quell’atmosfera che io ho sognato”.
Sabrina Grilli