Crema, bagno di folla
per lo scrittore Jeffery Deaver
La coda delle persone che si è messa in fila, pur di avere il libro autografato dall’autore, la dice lunga sull’interesse che questo scrittore americano suscita, non solo a Crema, ma in tutto il mondo. In occasione dei 20 anni della libreria Mondadori è stato invitato in città Jeffery Deaver, scrittore di gialli del North Carolina, da 50 milioni di copie vendute. I suoi romanzi criminali tradotti in 25 lingue sono stati distribuiti in 150 paesi di tutto il mondo.
Ieri sera era a Crema, nella Sala Pietro da Cemmo, intervistato da Giordano Formenti per presentare la sua ultima fatica editoriale, “La mano dell’orologiaio”, romanzo crime ambientato a New York, dove il criminologo Lincoln Rhyme si trova a combattere contro il ricatto di un gruppo terroristico guidato dall’orologiaio. Un thriller che propone, come sempre, un messaggio sociale.
“Io inserisco sempre degli elementi sociali, delle questioni sociali ai miei libri, perché penso che diano ai miei romanzi un po’ di profondità in più – spiega Deaver – Nel caso de La mano dell’orologiaio è la disparità di ricchezza della nostra società, però gli elementi che inserisco non devono mai rallentare la narrazione”.
La scelta del genere thriller, come scrittore, arriva dalla voglia di stupire, non far annoiare il lettore, ma lasciarlo a bocca aperta.
“Perché c’è una cosa fondamentale per chiunque scriva delle storie, e cioè che lo scrittore deve mantenere alta la tensione, deve sempre mantenere una relazione emotiva tra la storia, il lettore e quello che succede nel libro ai massimi livelli e non c’è nessun elemento migliore del crimine per poterlo fare – conclude lo scrittore americano – In più, siccome noi viviamo in una società difficile, scrivere storie criminali aiuta il lettore a esorcizzare il male, a conoscerlo meglio”.
Sabrina Grilli