Impedirono ai tir di uscire dal
deposito. Scontri: in 21 a processo
Sono 21 le persone finite a processo per i fatti accaduti il 14 giugno del 2019 alla A.F. Logistica di Soresina, dove era in atto una forte protesta promossa dai dipendenti di una cooperativa a causa delle condizioni di lavoro e per lo spostamento dell’attività in altra zona. Gli imputati, un rappresentante sindacale e i lavoratori, tutti stranieri, sono accusati di violenza privata, in quanto avrebbero impedito ai camion carichi di merce per il rifornimento dei supermercati di uscire dai magazzini ai camion carichi di merce per il rifornimento dei supermercati, e di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Per tutta la giornata del 14 giugno la tensione era stata enorme, come hanno testimoniato oggi l’ex questore vicario Guglielmo Toscano e l’ex dirigente della Mobile Mattia Falso.
Vista la situazione, gli specialisti dell’ordine pubblico erano stati costretti a sollevare di peso i manifestanti stesi per terra e a spostarli di lato per fare in modo che almeno quattro camion potessero uscire. “Non ci sono state cariche”, hanno raccontato i due ex dirigenti.
“E’ stato solo acceso un fumogeno per disperdere i lavoratori più facinorosi, e nel parapiglia ci sono stati dei feriti. Uno dei lavoratori si era attaccato al paraurti di un camion per tentare di impedirgli di uscire, mentre un altro si era buttato sotto il cassone del mezzo. Sul posto erano stati portati anche dei minori, figli di alcuni lavoratori, piazzati dai genitori davanti ai cancelli. “Avranno avuto 4 o 5 anni”, ha ricordato Mattia Falso, ora alla Mobile di Roma.
“C’erano state anche delle minacce verso la polizia”, ha ricordato Toscano, a cui qualcuno aveva detto: “Ti taglio la gola”, mentre Falso era stato spintonato.
L’attività investigativa della Digos si era avvalsa soprattutto sulla visione e sullo studio di ore e ore di filmati.
Nei mesi successivi la vicenda si era sbloccata con accordi e ricollocamenti dei lavoratori.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 11 dicembre.
Sara Pizzorni