Rete Scuole Crema
dice no alla chiamata diretta
Mercoledì ‘stati generali’
L’anno scolastico ha superato ormai il giro di boa, e già molti docenti precari si apprestano a vivere con le consuete incertezze l’ultimo scorcio della stagione, prima di essere travolti dal valzer delle cattedre e dalla composizione degli organici, si spera con meno tagli rispetto al recente passato.
LA PROPOSTA DELLA REGIONE
Tuttavia, in questi giorni è balzata alla ribalta delle cronache, la proposta di legge da parte della Regione Lombardia, che prevede nuovi percorsi di reclutamento per i docenti, tramite concorsi per singole scuole. E su questo non è mancata la presa di posizione di Rete Scuole Crema.
“Troviamo assolutamente inaccettabile tale proposta di legge della giunta Formigoni e l’avallo dato a questo progetto dal ministro Profumo – dicono da Rete Scuole – che si è detto disponibile a sperimentare nuovi modelli di reclutamento”.
PERICOLO CHIAMATA DIRETTA
Secondo Rete Scuole, tali misure non sono altro, che un modo incostituzionale per introdurre la chiamata diretta nelle scuole lombarde, ed esautorare il sistema di reclutamento nazionale, basato sulle graduatorie provinciali, attraverso cui da anni lavorano migliaia di lavoratori precari.
RISCHIO CLIENTELISMO
Per Rete Scuole, con il sistema proposto dalla regione, di fatto l’insegnante assunto dovrebbe essere d’accordo col profilo didattico della scuola, secondo una impostazione, che rischia di far saltare facilmente la frontiera che separa didattica e pedagogia, dall’ideologia politica o religiosa professata.
Inoltre, si correrebbe il serio rischio di vedere aumentare la scarsa trasparenza ed i fenomeni di clientelismo e nepotismo.
MERCOLEDI’ RIUNIONE ALLA GALMOZZI
Per contrastare questa ipotesi, Rete Scuole Crema, organizza l’opposizione in ogni scuola ed invita tutti i docenti precari a partecipare mercoledì alle 17, all’incontro che si terrà alla Galmozzi.
i. g.
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