Cronaca

Deborah Venturelli, 929 chilometri
nel Cammino di Santiago de Compostela

Da Crema al Cammino di Santiago de Compostela. 929 chilometri a piedi, uno zaino da 10 chili sulle spalle. E’ questa la storia di Deborah Venturelli, chinesiologa cremasca.

Deborah ha fatto da poco rientro dal Cammino di Santiago de Compostela, partendo dalla Francia, arrivando a Santiago e poi all’oceano, passando per Finisterre. Infine Muxia, il tutto a piedi e da sola.

La chinesiologa cremasca ha deciso di affrontare il Cammino per diversi motivi personali, uno dei quali è relativo ai tre interventi alla colonna vertebrale che ha dovuto subire a causa di un trauma sportivo. In realtà avrebbe voluto affrontarlo già nel 2009, per la perdita improvvisa del padre, ma non si era sentita ancora pronta.

“Ho affrontato un Cammino di 44 giorni, quello che mi sono portata a casa è un spazio di arricchimento, nel quale ho vissuto emozioni che hanno toccato le sfere fisiche, mentali e spirituali – spiega Deborah – Ho cercato di capire perché le diverse situazioni mi si fossero presentare sul Cammino, ho cercato di capire anche come risolverle e come interiorizzarle, per poi utilizzare ciò che mi è successo nella mia quotidianità”.

Deborah poi spiega le difficoltà legate alla schiena: “Ho subito 3 interventi alla colonna vertebrale, l’ultimo nel 2017, questo mi ha spinto ulteriormente a fare il Cammino per mettermi alla prova. E’ difficile testare tutti i giorni qualcosa di così grosso, allora sono partita: la mia schiena mi ha dato una grandissima soddisfazione, non mi ha dato alcun problema, è stata una grandissima rivincita”.

In un futuro non troppo prossimo Deborah vorrebbe essere guida per le persone sul Cammino e accompagnarle fisicamente in questa avventura che ha dell’incredibile, ma che è assolutamente reale: “Sono una persona soffitta del Cammino, sono entusiasta, quindi ho pensato, a fronte delle tante persone che mi hanno scritto, di aiutarle, anche in tratti più piccoli, ad affrontare il Cammino, facendo tanti chilometri, non sapendo dove andare a dormire, insomma vivere il vero cammino, sia per i più giovani, ma anche per le persone un pochino più adulte”.

Simone Guarnaccia

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