Cronaca

Società del calore, il Pd incalza:
“22 milioni di investimenti
e 105 contratti stipulati
Risultato lontano dalle aspettative”

Aumentano ancora i dubbi del Partito democratico, sulla vicenda riguardante il debito di Scca, infatti dopo la riunione della Commissione garanzia di ieri alla quale ha partecipato il presidente della società del calore Giuseppe Tomaselli, gli esponenti del Pd non sono per nulla soddisfatti dei numeri che sono stati comunicati nel corso della riunione.

RISULTATI NON ALL’ALTEZZA DELLE ASPETTATIVE

“Ventidue milioni di investimenti, a fronte di 105 contratti non ci pare possano essere un risultato all’altezza delle aspettative – dice Matteo Piloni, coordinatore del Pd Cremasco -. Nel 2010 l’esercizio della Scca si è chiuso con 402mila euro di perdita e nel 2011 sembra possa esserci una chiusura negativa, tra i 50 e i 100 mila euro. Si aggiunge un altro tassello, purtroppo negativo, rispetto alle realtà finanziarie che stanno emergendo in queste settimane di alcune aziende partecipate”.

I NUMERI DEL SOCIO PRIVATO

Il socio privato che partecipa al 48 % nella società, a fronte di una spesa di lavori di 10 milioni di euro, è rientrato già  del 90 %:
“Buon per lui – commenta Stefania Bonaldi, candidata sindaco del centrosinistra – purtroppo non è così per la città. Perché – si chiede la Bonaldi – i lavori sono stati affidati direttamente, senza gara, al privato Fimet, invece che essere realizzati dalla Scs servizi locali? Almeno poteva essere fatta una gara indetta direttamente dalla Servizi locali di Barbati – risponde la Bonaldi – che, in questi giorni, si è lamentato di avere poco lavoro”.

LE DOMANDE DEL PD

Per gli esponenti del Pd, nonostante interrogazioni e la commissione di ieri, la vera motivazione che ha portato alla situazione di difficoltà, non ha avuto ancora una risposta chiara.
“Perché il business plan iniziale, che prevedeva almeno 5 stadi di lavoro, è stato ridotto a due – affermano Stefania Bonaldi e Matteo Piloni – accelerando i tempi e le modalità dei lavori? Di fronte a questi scarsi risultati, appare ancora di più incomprensibile. E non si dica che le responsabilità sono di chi ha preceduto gli attuali amministratori – concludono gli esponenti del Pd – che, è bene ricordarlo, sono stati tutti nominati dal centrodestra”.

Da parte sua Tomaselli, pur non negando le difficoltà del momento (alcuni contratti chiusi riguardano palazzine e aree commerciali lasciate in parte senza conduttore per via della crisi con ripercussioni sul fatturato dell’azienda), si è detto convinto della bontà delle scelte sino portate avanti dal Cda.

Ilario Grazioso

 

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