Politica

Ponte Cadorna, Beretta non si ferma
e rincara: "Quanto pressapochismo"

Non si ferma il dibattito tra il consigliere comunale di Italia Viva sul Cremasco, Simone Beretta, e il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, relativo alla situazione del Ponte Cadorna.

Beretta aveva attaccato il primo cittadino della città accusandolo di immobilismo e di idee confuse in merito al tema, facendo presente alla maggioranza di voler appellarsi alla Corte dei Conti per approfondire la questione. Bergamaschi aveva risposto mantenendo la calma, sottolineando come il problema sia di tipo tecnico e non politico, e che a breve ci sarebbero state delle ulteriori novità.

Nel pomeriggio, però, Simone Beretta ha voluto controbattere nuovamente, definendo il sindaco Bergamaschi “preoccupato” dalla vicenda.

“La risposta del sindaco è di un amministratore preoccupato. Molto – si legge nel comunicato del consigliere di Italia Viva – Come può essere diversamente se quello che sarebbe costato con il primo progetto circa 780.000 euro oggi potrebbe costare già tre volte tanto. Fino all’altro ieri il problema del ponte è solo appartenuto alla goffaggine amministrativa del sindaco e della sua giunta. Ora Bergamaschi lo svende come un problema la cui soluzione apparterrebbe alla città e ai gruppi consiliari. Sono passati anni … e oltre sette mesi dagli incontri nei quartieri dai quali sono usciti con le ossa rotte e non un incontro coinvolgente per definire modalità comuni per avviare la soluzione definitiva del problema”.

Beretta, inoltre, insiste ancora sulla differenza dei progetti che, secondo lui, hanno fatto aumentare i costi senza però presentare modifiche e variazioni tra le varie bozze.

“Si sono modificati i progetti ma i progettisti sono rimasti quelli, gli stessi che elaborarono il primo progetto, evidentemente sbagliato, e messo a gara e aggiudicata ma finita poi in vacca – esclama Beretta – Si elaborò un secondo progetto presentato in pompa magna 7 mesi fa dal sindaco e dai progettisti stessi nei quartieri e anche questo finito per ora nel limbo e necessitante di ulteriori valutazioni tecniche con relativi “ritocchi”. Di fatto un terzo progetto”.

“L’impressione in città – continua il comunicato – è che il susseguirsi ed il modificarsi dei progetti siano stati definiti per approssimazione come di fatto lo è stato il primo andato a gara se poi con uno successivo è stato strutturalmente modificato. Una modalità per lo meno approssimativa. O no? Grave ed inspiegabile è che il primo e il secondo progetto sono partiti entrambi dallo stesso stato di fatto, dalle medesime condizioni che facevano ritenere necessario un intervento manutentivo di consolidamento straordinario. Quindi il primo progetto era sbagliato”.

Il nuovo progetto lasciato nelle mani degli stessi progettisti lo trovo incomprensibile – conclude Beretta – forse non sindacabile sul piano politico ma certamente sindacabile sul piano della buona ed efficiente amministrazione. Una grave responsabilità di pressappochismo amministrativo mai compiutamente giustificato. Da un sindaco al quale qualcuno gli ha detto che non è di parola ci si può aspettare di tutto e il contrario di tutto”.

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