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Vbc, Esperia e Offanengo:
la forza dell'idee per la A2

Alla fine dei campionati di Serie A, il mondo del volley femminile del nostro territorio sembrava attendere una stagione con ancora la Vbc in A1, Esperia e Offanengo a darsi battaglia in A2. Qualche mese più tardi, ci si affaccia sulla nuova annata con le tre formazioni tutte accorpate, seppur in gironi diversi, nella seconda categoria più importante del volley femminile con dei suggestivi derby dietro l’angolo.

Se da un lato è vero che non ci sarà più la A1, non si può che notare come tutte e tre le società abbiano provato, chi più e chi meno, ad alzare l’asticellaL’Esperia, dopo aver chiuso un mercato ambizioso in tempi record, ha rinnovato e cambiato il 50% del suo cda puntando a garantire un futuro anche alla sua dirigenza grazie a dei membri giovani e in rampa di lancio Fioretti (Presidente) e Bia (Vice) che affiancheranno pronti ad imparare, Sassano (Presidente onorario) e Neviani (direttore Generale).

Il Volley Offanengo da anni aggiunge nuove idee a nuovi tasselli al roster cercando continuità e risultati. L’accordo per il settore giovanile siglato con il Volley Crema darà vita ad una cantera tutta cremasca fondamentale per il futuro. Lato campo invece, per la prossima stagione ci sarà la diagonale titolare Bridi-Martinelli che ha già dimostrato di essere all’altezza della categoria, senza dimenticare un coach Bolzoni che ormai è colonna portantedel mondo neroverde insieme alla dirigenza formata dal Presidente Bressan e dal Ds Condina.

Discorso particolare per Casalmaggiore che sembrerebbe comunque pronta ad una A2 ambiziosa. Ancora da  capire che tipo di roster animerà Baslenga e PalaRadi, ma lato societario sembra non essersi persa voglia di fare. Il punto di forza poi è sicuramente il “fattore umano” dato dai collaboratori e dirigenti che negli anni hanno costruito i successi della Vbc. L’organico rosa fatto di competenza e ambizione, se dovesse rimanere invariato, è da massima serie della pallavolo femminile e potrebbe incidere non poco dopo il cambio di categoria.

Lorenzo Scaratti 

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