Scs Servizi Locali fra rilancio
e ridimensionamento
Barbati: “Negli ultimi anni risultati
importanti, ma il nodo cruciale
riguarda la mission”
Utili per 770mila euro, 2011 in rosso
Nessuna gestione fallimentare, ma un nodo cruciale da risolvere: la mission di Scs Servizi Locali è arrivata al capolinea ovvero è possibile rilanciarla? Ercole Barbati snocciola dati di bilancio e risultati ottenuti a partire dal 2008, non nascondendo gli elementi di criticità della partecipata che risponde direttamente a Scrp e al Comune di Crema emersi soprattutto nel corso dell’ultimo anno. Accanto al presidente, il consiglio di amministrazione di Scrp guidato da Corrado Bonoldi.
PRECISAZIONI
Negli ultimi giorni, a margine dell’assemblea dei soci della Reti e Patrimonio del Cremasco, su Servizi Locali sono circolate voci non aderenti alla realtà dei fatti. A cominciare dalla perdita d’esercizio relativa al 2011, che si attesta attorno ai 530 mila euro con possibilità ulteriore riduzione fino a 400 mila euro. Gli 800 mila euro ventilati nel corso di quell’assemblea sono invece una stima sulla proiezione 2012 formulata da Barbati, che ha posto l’accento sulle criticità del momento che affliggono Scs Servizi Locali, alle prese con una realtà normativa radicalmente mutata nel corso del tempo (“Noi siamo una società che opera in ambito chiuso ed esclusivo a beneficio dei soci e dei comuni – ha spiegato il presidente -, non siamo svuotati di contenuti ma per restare in equilibrio è indispensabile che i soci assegnino servizi”) e capace comunque nel corso degli ultimi anni di generare utili e sostenere importanti investimenti.
CRONISTORIA
All’atto della scissione di Scs Spa avvenuta nel gennaio 2008, i soci di Scrp, a fronte dell’acquisizione del 14% di quote societarie, hanno conferito in Lgh servizi di rilevanza industriale come acqua, gas e rifiuti. Settori, cioè, capaci di garantire buone marginalità. Alla ‘gemella povera’ Scs Servizi Locali, invece, sono stati lasciati in eredità circa 5 milioni di euro di debito e il conferimento di servizi di natura sociale come parcheggi, illuminazione pubblica e piscina: ambiti a bassissima marginalità. Oltre a 25 dipendenti, scesi ora a 20.
UTILI
“In questo contesto – ha puntualizzato Barbati -, nel triennio 2008-2010 Servizi Locali ha fatturato un totale di 30 milioni 600 mila euro e prodotto utili per un ammontare di 770 mila euro”. L’anno migliore sotto il profilo della resa è il 2009: 11 milioni 100 mila euro il fatturato, 525mila euro l’utile netto. Il perdurare della congiuntura economica negativa e alcune opere non andate in porto (a cominciare dal pacchetto caserme) ma inserite nel budget previsionale 2011 fissato in oltre 9 milioni di euro (budget a suo tempo approvato all’unanimità dai soci), hanno radicalmente cambiato il quadro determinando sofferenza nei conti.
PUNTO DI EQUILIBRIO
“La situazione – ha rimarcato Barbati – è nota ai sindaci sin dagli incontri dell’aprile 2011, dove il nostro Cda ha posto in evidenza le difficoltà nel mantenere in atto la mission di Scs Servizi Locali”. La riorganizzazione all’interno di Scrp, la razionalizzazione delle risorse e l’affidamento di nuovi servizi da parte dei soci nell’ordine di 6/7 milioni di euro sembrano essere le uniche àncore in grado di invertire il trend per una società che, conti alla mano, in assenza di sostegno dei soci o di una nuova mission sembra aver assolto il proprio compito. È attorno a questo che i Comuni si stanno confrontando e nel giro di un mese daranno risposte, nell’ambito dell’assemblea di Scrp, ai quesiti posti in essere dal Cda guidato da Barbati in un’ottica di going concern.
KNOW HOW
“Servizi Locali – ha osservato il presidente – può mettere in campo un know how rilevante in materia di manutenzione dell’illuminazione pubblica e può aprirsi alla gestione dei servizi cimiteriali e del calore e farlo a bassa marginalità, ma spetta ai soci dare risposte”. La partita punti-luce, sono 20mila quelli presenti nel Cremasco, sotto il profilo delle redditività non ha un peso specifico rilevante (il ricavo è 18 euro per punto-luce), ma offre uno spunto di riflessione sulla validità di un servizio che ora la Servizi Locali offre prevalentemente sulla città e che ha permesso di abbassare drasticamente la spesa nei bilanci delle amministrazioni comunali, che un tempo toccava anche i 70 euro per un singolo punto-luce. In attesa delle decisioni di Scrp sul futuro della Servizi Locali, gli amministratori e il collegio di quest’ultima hanno sospeso l’erogazione dei propri emolumenti per l’anno in corso.
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