Offanengo e sicurezza partecipata
L’assessore Capetti nega favoritismi,
Corlazzoli rilancia: “Ho le prove”
Si chiama sicurezza partecipata e a Offanengo continua a far discutere. Da una parte la minoranza di Quelli che, guidata da Alex Corlazzoli, impegnata a sostenere che l’amministrazione, offrendo la possibilità ai cittadini di entrare a far parte di un sistema di vigilanza dotando le proprie abitazioni di un sistema antintrusione “mediante pagamento ad una ditta specializzata di un canone mensile a partire da 30 euro”, favorirebbe appunto il privato; dall’altra l’assessore alla sicurezza Alessandro Capetti, che ha risposto sdegnato all’interrogazione di Corlazzoli: “In merito alla sicurezza partecipata l’amministrazione non ha individuato nessuna ditta specializzata e non vi è alcun canone mensile stabilito” da versare per coloro che volessero partecipare al progetto. Sta di fatto che nelle scorse settimane sul tema è arrivato anche l’esposto del sindacato di base Usb e che Corlazzoli si dice insoddisfatto della risposta fornita da Capetti, ritenendola poco aderente alla realtà. “Capetti – commenta il consigliere di minoranza – afferma che non vi è una convenzione tra l’amministrazione e alcuna ditta, ma a questo punto mi chiedo come possa essere arrivato a stabilire un canone mensile per chi è interessato a installare un impianto di video sorveglianza: se non vi è nulla di scritto allora la ditta potrebbe fare un giorno un prezzo e un altro giorno un altro. E comunque sono in possesso di un’offerta presentata al comandante della polizia locale da una ditta con tanto di canone mensile. Se l’amministrazione crede a questo progetto avrebbe dovuto fare un’operazione amministrativa diversa”.
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