Politica

Treni-Piloni (Pd): "Rivedere i
criteri di indennizzo ai pendolari"

Prime critiche sul fronte ferroviario regionale, riguardanti anche il Cremasco e il Cremonese, in merito alle due nuove linee introdotte a gennaio da Regione Lombardia.

A fronte dell’intervento in mattinata, da parte dell’assessore Franco Lucente in Commissione Trasporti, il consigliere regionale del PD Matteo Piloni ha chiesto di rivedere i criteri d’indennizzo ai pendolari per il ritardo dei treni.

La scelta di togliere il bonus ai pendolari è, per noi, sbagliata – dichiara Piloni – Si potevano lasciare sia il bonus che l’indennizzo, come nel precedente contratto, ma si è scelto di limitare l’erogazione dei rimborsi, e cioè di risparmiare sulla pelle dei pendolari. Le linee che avrebbero avuto diritto al bonus con i vecchi criteri per il mese di gennaio sono venti su quarantuno, ma con il nuovo meccanismo, che prevede il conteggio dei ritardi sopra i quindici minuti, le linee sono ‘solo’ tre. Un risparmio notevole per Trenord e una beffa per i pendolari”.

“Va poi evidenziato – prosegue Piloni – che due delle tre linee che danno diritto all’indennizzo sono della provincia di Cremona: la Cremona-Treviglio con diciotto minuti e la Parma-Brescia con oltre mezz’ora, confermandosi la peggiore della Lombardia. Questo significa che i problemi maggiori continuano ad essere sui nostri territori e che il nuovo meccanismo rischia di disincentivare l’utilizzo del treno quando andrebbe fatto l’esatto contrario”.

“Ma non è finita qui – conclude Piloni – Il nuovo contratto prevede, nel caso di linee non dirette, come ad esempio la Cremona-Treviglio, il riconoscimento dell’indennizzo solo per la tratta più lunga. In poche parole, se un pendolare deve cambiare treno per raggiungere Milano e la sua linea di partenza rientra tra quelle che danno diritto all’indennizzo, come la Cremona-Treviglio, ma quella più lunga no (la Treviglio-Milano) viene conteggiata questa e il pendolare perde il diritto all’indennizzo. Per questo oggi ho chiesto all’assessore Lucente di rivedere questo meccanismo perverso che penalizza ulteriormente i già pochi pendolari che, dall’avvio del nuovo meccanismo, hanno diritto all’indennizzo”.

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