Cronaca

Prevenzione primaria in gravidanza,
Asst premiata in Senato a Roma

C’è anche il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ASST di Crema tra i centri mappati sul territorio nazionale da Fondazione Onda impegnati nella promozione primaria in gravidanza. Il riconoscimento è stato consegnato ieri pomeriggio, mercoledì 10 aprile, in sala Zuccari del Senato della Repubblica a Roma, a margine del convegno ‘La vaccinazione in gravidanza, l’importanza della prevenzione primaria’. L’iniziativa ha visto anche la collaborazione di Sigo – Società italiana di ginecologia e ostetricia.

Alla consegna erano presenti il direttore generale Alessandro Cominelli e il direttore dell’unità operativa Vincenzo Siliprandi. Alla mappatura hanno aderito 210 ospedali italiani. Tra gli elementi oggetto di valutazione spiccano la presenza di interventi specifici di educazione alla corretta alimentazione e di promozione per l’attività fisica in gravidanza, al di là delle informazioni fornite durante le visite ambulatoriali e la presenza di un percorso di presa in carico dalla gravidanza al post partum che consente un accompagnamento della donna nella sua nuova dimensione di mamma.

“Siamo molto felici di aver ricevuto questo riconoscimento che attesta l’attenzione della nostra azienda per un tema importante e delicato – sottolinea Cominelli – Avere a cuore la prevenzione primaria delle donne in gravidanza significa avere a cuore il presente ed il futuro. Questo riconoscimento ci dice che, grazie all’impegno e allo sforzo dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia diretta da Vincenzo Siliprandi, stiamo lavorando nella direzione giusta in un percorso di accompagnamento alla donna che fa della cura di sé un aspetto importante per far sì che le mamme abbiano un ruolo attivo e proattivo nella prevenzione. Per loro, prima di tutto, ma anche per coloro di cui si prendono cura”.

Per il direttore dell’unità operativa Vincenzo Siliprandi, invece, il riconoscimento è un traguardo raggiunto grazie al lavoro quotidiano di tutta l’equipe composta da professionisti diversi, capaci di integrare saperi e competenze per rispondere al meglio ai bisogni della donna.

“Offriamo alle pazienti un percorso qualificato, per tutta la gravidanza ed il post partum, con particolare riguardo all’allattamento, alle problematiche del perineo e al benessere psicologico. Per proseguire serve prossimità e sinergia con i servizi territoriali”.

Durante l’evento sono stati presentati anche i risultati di un’indagine realizzata da Fondazione Onda ETS in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research che ha indagato l’atteggiamento delle donne nei confronti della prevenzione primaria con focus sulla vaccinazione in gravidanza. L’indagine ha visto coinvolte, attraverso interviste online, 300 donne in gravidanza (la maggior parte alla prima esperienza) o neomamme, in prevalenza lavoratrici e con un titolo di studio elevato.

Durante la gravidanza – emerge dall’indagine – le donne si fanno seguire principalmente dal ginecologo in attività privata (65% dei casi), mentre sono il 14% quelle seguite principalmente dal ginecologo dell’ospedale, l’11% dal ginecologo di ASL/consultorio, il 10 per cento dall’ostetrica. La quota di queste donne che accede alle vaccinazioni è limitata: il 22% accede a quella per il COVID-19, il 33% a quella per l’influenza, il 42% a quella per tetano, difterite, pertosse. Diverse sono le barriere alla vaccinazione, come la scarsa conoscenza: una donna su quattro conosce al massimo un vaccino disponibile per le donne in gravidanza tra vaccinazione Covid, DTPa e influenza.

Scarso è il legame percepito dalle donne tra vaccinazione e concetto di prevenzione primaria in gravidanza: seppure la prevenzione primaria sia un concetto noto alle donne è legato per lo più all’esecuzione di test genetici/screening prenatali, ad uno stile di vita sano e all’effettuazione di regolari controlli clinici, e solo il 47% delle intervistate lo associa al tema delle vaccinazioni.

Un’importante barriera è inoltre rappresentata dal bilancio rischio/beneficio sfavorevole: le donne che non effettuano vaccinazioni tendono a sovrastimare i rischi dei vaccini e sottostimare i rischi legati alla malattia, sia per la propria salute che per quella del bambino; di fatto, il desiderio di proteggere la salute del bambino 53% e la percezione di esposizione al rischio di contrarre la malattia 48%, unite al consiglio medico 37%, sono le principali motivazioni che spingono le donne a vaccinarsi in gravidanza. Ci sono infine difficoltà di tipo logistico, riscontrate in modo elevato da ben il 29% delle donne che ha effettuato almeno una vaccinazione.

Dall’indagine emerge come le figure sanitarie e l’informazione che possono fornire abbiano un ruolo chiave nel superamento di queste barriere e di questa esigenza vaccinale: il 92% delle donne, infatti, desidera sostegno futuro e informazione da parte delle figure sanitarie (soprattutto il ginecologo, nell’85% dei casi) e dai canali istituzionali (indicati dal 18% di loro).

“I risultati dell’indagine sulla prevenzione vaccinale in gravidanza presentano un quadro di criticità che richiede una risposta decisa. Emerge come fondamentale la necessità di incrementare l’awareness sui vaccini disponibili in gravidanza, trattando il tema come parte integrante della prevenzione primaria e sensibilizzando soprattutto sugli alti rischi associati alle patologie e sui bassi rischi delle vaccinazioni”, dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS, “Occorre inoltre incrementare l’adesione ai vaccini, con il coinvolgimento delle Istituzioni per sensibilizzare sul tema ad alto livello, e dei professionisti della salute (in primis il ginecologo) per un’informazione mirata che sappia rassicurare e motivare le donne.

È infine necessario semplificare l’accesso alle vaccinazioni, ovvero semplificare l’iter per la prenotazione e ridurre i tempi di attesa, offrire la possibilità di effettuare i vaccini vicino alla residenza o nello stesso sito di altre visite ed esami per eseguirle contestualmente”. “Anche il presidio cremasco – concludono Cominelli e Siliprandi – continuerà a fare la propria parte”.

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