Cronaca

Crema, 40mila euro per
il “Protocollo Alzheimer”

A Crema è stato presentato il “Protocollo Alzheimer”. Verranno utilizzati 40 mila euro per applicare nuove tecnologie alle cure e per attività dedicate alle persone malate e ai loro familiari.

Il territorio cremasco si muove attivamente su un tema delicato di salute. E’ stato infatti presentato e illustrato il “Protocollo Alzheimer”, determinante per la presa in carico della persona malata e il supporto dei suoi famigliari.

In questo senso si sono attivate tutte le realtà più importanti del territorio. Hanno collaborato infatti il Comune di Crema, in particolare l’assessorato al Welfare, Fondazione Benefattori Cremaschi, Asst Crema, Ats ValPadana, Diocesi di Crema e Aima Crema.

Presenti per questo motivo il sindaco Fabio Bergamaschi con l’assessora al Welfare Anastasie Musumary, il vescovo Daniele Gianotti, il direttore generale dell’Ats ValPadana Ida Ramponi, la presidente della Fbc Bianca Baruelli, il direttore generale di Asst Crema Alessandro Cominelli con il direttore socio sanitario Carolina Maffezzoni e Arturo Bettinelli dell’associazione Aima Crema.

Nel concreto verranno investiti 40 mila euro grazie ad un bando a cui ha aderito FBC, che ha avuto accesso alla somma messa a disposizione da Fondazione Comunitaria. 20 mila euro verranno utilizzati per 21 nuovi sensori per i posti letto nel reparto dedicato all’Alzheimer di FBC, che serviranno ad avere dati utili ai fini delle cure. Gli altri 20 mila euro invece serviranno agli altri enti coinvolti per portare avanti diverse attività, sia per le persone malate, sia per chi se ne prende cura.

Queste le attività individuate dal tavolo:

• costituzione di un tavolo di coordinamento con presenze “politiche” e “tecniche” dei diversi attori (Comune, Fondazione Benefattori Cremaschi, ATS Val Padana, Asst, AIMA e Diocesi di Crema) ;

• organizzazione di incontri pubblici sul tema degli stili di vita come contrasto all’insorgenza della Demenza e delle problematiche sociali e sanitarie della Demenza attivando momenti di confronto nelle zone e quartieri della Città;

• promozione e organizzazione di incontri di auto mutuo aiuto per i familiari dei malati;

• organizzazione di incontri di sensibilizzazione per specifiche categorie: medici/ farmacisti/ assistenti sociali/ forze dell’ordine / commercianti / bancari/ insegnanti/parroci

• sviluppo di una rete dei servizi e nuove unità di offerta dedicate alle persone affette da demenza (servizi dedicati, spazi dedicati, centro Diurno Alzheimer, posti dedicati in RSA;

• analisi e lettura condivisa dei bisogni;

• sostegno alle azioni progettuali dei soggetti partecipanti al Progetto.

“Crema da tempo è città amica dell’Alzheimer – sottolinea il sindaco Bergamaschi – Aver rinnovato il protocollo d’intesa ed averlo ampliato è importante per leggere i bisogni di chi soffre di queste patologie e delle famiglie, per predisporre al meglio dei servizi e creare una consapevolezza nei comportamenti dei cittadini negli stili di vita e nella predisposizione di quelle strutture di supporto alla famiglia con persone con la malattia di Alzheimer”.

“Nel progetto abbiamo potuto contare su un contributo per applicare nuove tecnologie con Intelligenza Artificiale, con ogni sensore per posto letto – specifica Baruelli – Dal punto di vista organizzativo è possibile monitorare lo “stare nel letto”: il sensore trasmette dati che, ai fini della cura, saranno preziosi al fine di anticipare e prevenire quei bisogni che dovranno essere attesi”.

Sulla stessa linea Cominelli: “Il caso demenza è complesso e serve una presa in carico integrata, uno sforzo costante per integrare l’equipe sul territorio. Siamo onorati di aver seguito questo progetto. Serve un messaggio forte e tangibile a tutte queste persone”.

Poi prosegue Ramponi: “Tessuto sociale favorevole a mal presa in carico di un problema. Il nostro supporto è più di governo, un po’ al di fuori, ma ci siamo e abbiamo piacere di essere qui”.

“C’è attenzione da parte della comunità cristiana sul tema, una linea pensata sul tema dell’anzianità – spiega il vescovo Gianotti – Mettiamo un impegno di tipo formativo, di sensibilizzazione delle comunità cristiane a quella componente della comunità, quindi quella delle persone anziane, e alla formazione delle persone che a vario titolo entrano in contatto con persone segnate dalla malattia. Attività e attenzione a 360° per accompagnare la persona in tutti i suoi bisogni con competenze e rispetto”.

Ha poi parlato Bettinelli: “Ci fa piacere essere in questo giro di persone che hanno volontà di fare, noi ci limitiamo ad accompagnare il malato, viviamo il malato e il familiare del malato. Al di là di quello che possa fare, il malato è una persona. Aima da sempre sensibilizza, addirittura dalle elementari. Quest’anno ne abbiamo parlato ai licei, spieghiamo cos’è la malattia e cosa significa servire il malato”.

Ha chiuso l’assessore Musumary: “C’è stata una volontà politica forte di continuare con questo protocollo, come politici dobbiamo individuare strategie per rispondere alle esigenze. In un contesto simile, valutando la gravità di queste malattie, è importante sensibilizzare e informare i cittadini, coinvolgendo categorie professionali, come già fatto ad esempio con le forze dell’ordine. Dobbiamo educare la comunità ad essere più sensibile e tutelante, questo è l’obiettivo che ci poniamo nel rinnovare la convenzione”.

Simone Guarnaccia

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