Politica

Incontro a Crema tra l'Area
Omogenea e i sindacati

L’Area Omogenea Cremasca comincia a muovere i primi passi sul territorio cremasco. Mercoledì mattina, nella sede di Consorzio.it a Crema, la giunta composta da Cinzia Fontana, Antonio Grassi, Piergiacomo Bonaventi e Federico Marchesi; ha incontrato l’Unione Sindacale di Base, rappresentata da Beppe Bettenzoli, Luigino Degani e Roberto Ripamonti, per presentare il lavoro da fare, e discutere sui temi principali del Territorio come la problematica dei trasporti e delle infrastrutture, l’attenzione alla sanità e in particolar modo alla medicina.

A prendersi la briga della presentazione è stato il Presidente Gianni Rossoni, che ha promesso impegno sulle tematiche e cooperazione costante con tutte le comunità del Territorio.

Da parte sua, invece, La Usb ha documentato il proprio lavoro all’interno dell’ospedale, esprimendo preoccupazioni in merito al ruolo delle Case di Comunità, ritenute al momento di scarsa utilità per i cittadini, a causa di immobili vuoti, con personale inutilizzato, compiti indefiniti e poco chiari.

I sindacati hanno poi esposto il loro piano di intervento per la presenza di amianto nell’ospedale di Rivolta D’Adda. La necessità di definire la mappatura e di attivare gli interventi di bonifica degli ambienti è fondamentale: Asst lo sa, e ha risposto presente attraverso il suo Direttore Generale Alessandro Cominelli, il quale ha incontrato una delegazione di Usb e ha eletto Beccarini nuovo responsabile dell’amianto.

Infine, Usb ha fatto presente i costi elevati degli appalti, in particolare del servizio di manutenzione e gestione degli impianti tecnologici. Il costo annuo è di 2.205.282,60 euro. I sindacati propongono la gestione diretta, che farebbe risparmiare ad Asst non meno di un milione e duecentomila euro all’anno.

“Un incontro utile, positivo, al quale confidiamo seguiranno altri momenti di confronto – si legge nel comunicato dell’Unione Sindacale di Base – in quanto noi riconosciamo il ruolo dei sindaci, come rappresentanti delle comunità locali e in quanto tali gli stessi hanno il diritto-dovere di vigilare sulle istituzioni preposte ad assicurare la salute pubblica e di essere propositivi, soprattutto in relazione alla medicina preventiva e sul territorio”.

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