Cronaca

La scienziata Alessandra Balduini
al Rotary Cremasco San Marco

In due sale gremite del ristorante Il Ridottino di Crema, si è svolta la serata di Interclub che ha visto riuniti il Rotary Club Cremasco San Marco, l’Inner Wheel Crema e il Rotaract Terre Cremasche. Il presidente Sandro Zambelli, insieme alla Presidente Rosangela Ogliari Badessi e al Presidente Mario Alessio Benelli, ha fatto gli onori di casa di una serata davvero interessante e coinvolgente.

La conviviale si è aperta con la spillatura di un nuovo socio per il Rotary Cremasco San Marco: le fila del club di allargano con l’ingresso di Enrico Zecchino, cremasco ricco di interessi e di passioni e che per anni ha gestito importanti strutture ricettive in città. “Un nuovo socio che saprà essere parte attiva all’interno del gruppo e che saprà portare nuova energia positiva” – ha detto Marco Verdelli, socio presentatore durante la descrizione del nuovo amico rotariano.

La serata ha visto poi come protagonista la scienziata e ricercatrice di fama mondiale Alessandra Balduini, che è stata presentata e accompagnata dalla Professoressa Enrica Tira, socia onoraria del Rotary Cremasco San Marco e socia dell’Inner Wheel Crema. La Dottoressa Alessandra Balduini, cremonese di nascita ma milanese e soprattutto americana di adozione, lavora tra Milano e Boston, medico e professore ordinario di Biochimica Clinica presso il Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia, dal 2007 dirige un gruppo di ricerca che studia i meccanismi base dell’emopoiesi ed è Visiting Professor al Department of Biomedical Engineering dell’Università di Boston. È qui che iniziò ad usare la seta come biomateriale per sviluppare un modello 3D per mimare il midollo osseo e studiare la formazione delle piastrine. La dottoressa Balduini ha raccontato le sue ricerche e i suoi studi con un entusiasmo ed un’energia davvero coinvolgente, con un linguaggio semplice e immediato che lascia trasparire l’amore per la ricerca.

Le è stato chiesto, visto che insegna tutti i giorni ai ragazzi, quale significato abbia oggi l’università, la scienziata ha risposto così: “Un mondo che deve stare al passo con i ragazzi, che non deve più insegnare tanto le nozioni, di cui i ragazzi sono sommersi da molteplici canali, ma deve dare ai giovani il metodo per selezionare le nozioni corrette, quelle importanti e degne di essere seguite e studiate. L’Università può dare tanto ai giovani, ma soprattutto deve saperli ascoltare e renderli protagonisti”.

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