Cronaca

Crema, minori e disagio:
Re.Qu. crea una rete sociale

Nella conferenza stampa di questa mattina, in sala Galleria del Comune di Crema, la presidente di Igea Cooperativa sociale Luisa Scartabellati, e la direttrice del consultorio familiare Veruska Stanga, insieme alla partecipazione delle due assessore comunali Emanuela Nichetti e Anastasie Musumary, hanno esposto l’iniziativa sociale di Reti di Quartiere, con la finalità di migliorare il rapporto tra grandi e adolescenti, dando un supporto concreto alla comunità educativa.

Secondo i dati forniti dalla Federazione Italiana Medici Pediatri, in Italia da dopo il Covid ad oggi, le richieste di consulenze neuropsichiatriche di bambini/e e ragazzi/e dai 9 ai 17 anni, anche in urgenza, sono aumentate di 40 volte.
A Crema e nel territorio cremasco il trend non cambia: la fonte, in tale contesto, è l’ UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza) dell’ ASST Crema, secondo cui i minori in carico al reparto di Neuropsichiatria Infantile per problematiche psicologiche, emozionali e relazionali nel 2019 (pre-covid) sono state 220, di cui 35 primi accessi. Nel 2023 i minori presi in carico sono stati 335, di cui 83 primi accessi; mentre le prestazioni eseguite, che comprendono visite, colloqui e psicoterapia sono state complessivamente 3.198.

A fronte di questi dati è evidente che siano tanti e diversi i bisogni che emergono tra gli adolescenti e i giovani a cui la comunità adulta deve rispondere in modo efficace e mirato. La crescita dei giovani passa soprattutto dalla relazione che gli adulti instaurano con essi.

Coinvolgimento emotivo e la comprensione della fatica, due fattori principali utili per comprendere le esigenze adolescenziali dei ragazzi, i quali spesso si fanno travolgere dall’angoscia di un futuro poco trasparente a causa dell’instabilità economica e lavorativa, oltre ai vari timori sociali che tendono a nascondere. Gli educatori che si relazionano con loro devono saper creare una cintura preventiva per evitare che i giovani possano tenere nascoste le proprie fragilità e farle esplodere sotto forma di disagio sociale.

In merito a questi temi, ne parlerà lunedì sera, al centro San Luigi di Crema, il dottor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, che presenterà il suo libro: “Sii te stesso a modo mio”.

A seguito di questo incontro formativo verranno sviluppati, nel corso dell’anno 2024, dei laboratori tenuti da operatori del territorio formatisi al CPT (Centro Pedagogico Territoriale). A offrire da spunto, le informazioni raccolte attraverso dei questionari rivolti alla comunità educante, ad esempio ai dirigenti degli Istituti Comprensivi e alla dirigente dell’Istituto Sraffa-Marazzi. I questionari avranno la funzione di individuare le emergenze, i fattori di rischio dei giovani e le preoccupazioni degli adulti, per poter creare attività mirate e patti con le diverse scuole e comunità del territorio, volti a prevenire tali situazioni di disagio. Le attività verranno progettate da tutta la Rete che si verrà a creare nel corso di questi due anni.

“Andremo a costruire questi laboratori con il supporto e le indicazioni degli adulti educanti – commenta la Presidente di Igea Cooperativa Sociale Luisa Scartabellati – per renderli consapevoli del proprio ruolo educativo. Anche la serata in cui sarà ospite lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini sarà l’occasione per somministrare un questionario di valutazione ai partecipanti al fine di valutare l’efficacia dei servizi e delle attività proposte. Il questionario è anonimo e verrà analizzato e conservato da Igea Società Cooperativa Sociale, in qualità di Capofila del progetto”.

A farle da eco, anche Veruska Stanga: “Questi laboratori andranno incontro alle esigenze dei genitori e degli adulti perché stanno emergendo tante fatiche nel loro ruolo educativo. La fatica, tuttavia, non andrebbe vista come un peso che schiaccia ma come risorsa e opportunità per rafforzarsi, un’occasione di crescita. – spiega la direttrice del consultorio – Lo stile dei laboratori non è quello della lezione o del seguire delle linee guida ma è quello dell’ analisi del problema per costruire insieme delle proposte di soluzione. All’ incontro del 29 gennaio, al Centro San Luigi, all’inizio della serata daremo un test in forma cartacea, finalizzato alla rilevazione del gradimento dell’iniziativa stessa e, al termine, un foglietto con il QR-code dal quale accedere al questionario per tutti gli adulti con l’indicazione di una mail di disponibilità per le informazioni”.

“Abbiamo raccolto tante testimonianze – ha dichiarato l’assessora all’ Istruzione, Lavoro, Formazione e Pari Opportunità Emanuela Nichetti – attraverso le quali ci siamo accorti che, in molte realtà e situazioni, gli adulti stanno trovando gravi difficoltà nell’esercitare il loro ruolo educativo. Questo ci ha portato a riflettere su quanto in questo momento sia importante intervenire non direttamente sugli adolescenti, ma sugli adulti che li crescono, siano essi genitori, docenti, educatori, allenatori, i quali devono tornare a chiedersi che cosa voglia dire veramente educare ed essere aiutati a trovare risposte a questa domanda, grazie all’aiuto di una comunità educante. E il progetto Re.Qu. punta a definire linguaggio e metodi di lavoro comuni su cui fondare questa comunità.”

“Il progetto Re.Qu. – ha spiegato, invece, l’assessora al Welfare e Coesione Sociale Anastasie Musumary – si pone in continuazione con quello che fa da anni il Comune di Crema, che promuove un welfare di comunità attraverso la coprogettazione. All’interno del programma abbiamo i “Patti di Comunità”: procedure diffuse nei quartieri che coinvolgono vari enti, associazioni e privati che si rendono disponibili nell’intercettare situazioni a rischio, come i “NEET”, ovvero i ragazzi soggetti a dispersione scolastica o famiglie in situazioni di difficoltà, e nel rendere più attiva e partecipe la comunità stessa. È essenziale costruire una comunità educante unità, che condivida i medesimi valori, per raggiungere obiettivi di uguaglianza sostanziale e di conseguenza promuovere il benessere della cittadinanza”.

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