Cronaca

Intelligenza artificiale:
approfondimento del Rotary Pandino

Il tema dell’intelligenza artificiale (AI) è ormai argomento sul quale ci si interroga quotidianamente. Papa Francesco nel messaggio per Giornata mondiale della pace lo scorso primo gennaio ha ricordato come i nuovi strumenti digitali stanno cambiando il volto delle comunicazioni, della pubblica amministrazione, dell’istruzione, dei consumi, delle interazioni personali. E l’intelligenza artificiale sarà anche il tema scelto per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà a maggio, così come richiamato qualche giorno fa anche dal Vescovo Daniele, in occasione di un incontro con i giornalisti cremaschi. Ieri sera anche il Rotary Club Pandino Visconteo ha voluto interrogarsi sul tema, ospitando le relazioni di Raffaele Morreale e Giorgio Manfredi, entrambi rappresentanti di Archetype, società nata con l’obiettivo di mettere l’intelligenza artificiale al servizio della conoscenza, per rendere immediata la possibilità di formare attraverso tecnologie e soluzioni a disposizione di tutti.

Prima di entrare nel vivo della serata, il presidente Paolo Spadari ha ricordato alcuni impegni del club per le prossime settimane e Tullio Caronna già docente dell’Università di Bergamo e figura rotariana di rilievo ha presentato i due relatori: Raffaele Morreale, che dalla formazione universitaria nell’ambito del marketing legato alla moda e poi passato a interessarsi di intelligenza artificiale, divenendo amministratore di Archetype e Giorgio Manfredi, soresinese di origine, laurea in Scienze dell’informazione, con una molteplicità di interessi, dall’astrofisica alle collaborazioni con la Nasa, fino allo studio dell’intelligenza artificiale. Nel corso del suo intervento, Manfredi ha sintetizzato le tappe che hanno portato alla nascita ed allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, da Alan Turing a John McCarthy, fino ai giorni nostri, con gli algoritmi che modificano il modo di trattare i dati, nel frattempo cresciuti in maniera esponenziale, così come la potenza di calcolo

L’intelligenza artificiale, non è altro che un calcolo probabilistico, racconta Manfredi, che si basa su tecniche di apprendimento automatico (machine learning), i cui effetti si cominciano a intravedere non solo nell’ambito della tecnologia, ma in tanti campi della vita e si vedranno sempre più nel futuro. “C’è chi sta lavorando per fare macchine con una coscienza – dice Manfredi – un’intelligenza artificiale forte, che può partire anche senza dati, ma che se non sarà gestita diventerà un problema”. Proprio per questo, un ruolo regolatorio centrale può avere l’Artificial Intelligence Act, testo approvato dal Parlamento europeo lo scorso giugno, che regolerà l’intelligenza artificiale nel rispetto dei diritti e dei valori dell’Unione Europea. Certo, con tutti i limiti del caso, considerando che il tema è planetario, e non si può circoscrivere a contesti territoriali limitati. Peraltro, hanno sottolineato i due relatori, i problemi relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale sono diversi, da quelli riferibili alla tutela della proprietà intellettuale, alla circolazione stessa dei dati, alla sostenibilità e ovviamente, a profili etici, strettamente legati alle decisioni di chi si occupa dell’implementazione di questo strumento. Uno strumento potentissimo è stato sottolineato, che presenta impatti notevoli sulla vita di tutti noi, per questo la sfida futura sarà legata alla capacità di gestione di questo nuovo processo.

Nella parte finale della serata Raffaele Morreale ha illustrato invece alcuni ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale nei processi di formazione ed anche a scuola, sia con attenzione alle persone con disturbi dell’apprendimento, sia verso quelle persone che nel mondo hanno difficoltà a seguire percorsi di istruzione, perché residenti in Paesi dove vi sono conflitti o condizioni economiche e ambientali che ne rendono difficile il raggiungimento di standard adeguati.

Ilario Grazioso

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