Ponte Cadorna chiuso per un
anno, la replica della Chiodo
Il Ponte Cadorna di Crema, verosimilmente dal prossimo giugno, resterà chiuso per un anno. Ad annunciarlo è stato Gianluca Giossi, assessore ai Lavori Pubblici, generando molte polemiche e preoccupazioni in città. L’opposizione del Consiglio non ci sta e nella figura di Ilaria Chiodo della lista Borghetti Sindaco espone il proprio pensiero.
“La chiusura per (almeno) un anno del ponte di Via Cadorna è il risultato dell’ennesimo fallimento dell’amministrazione comunale, questa volta nella trattativa con la Soprintendenza riguardo la necessità di abbattere l’attuale ponte per sostituirlo con uno di nuova costruzione. Alternativa che avrebbe comportato meno disagi ai cittadini, poiché una sostituzione del ponte può essere prevista in tempi molto più ristretti, nonché meno costi dalle nostre casse comunali, considerato che ora si spenderà una cifra estremamente elevata e – considerata la scarsa capacità di programmazione, monitoraggio e controllo dei lavori pubblici da parte dell’assessorato di competenza – destinata ad aumentare nei prossimi mesi, per riparare per l’ennesima volta un ponte che invece va demolito e ricostruito senza il pilone centrale.
Il nostro sindaco avrebbe dovuto insistere nella scelta della sostituzione del ponte, spingendo la Soprintendenza a prendersi responsabilità, anche in forma scritta, dei disagi sia viabilistici che economici che questa decisione causerà ai residenti, per poi essere pronto a portare il tema, se fosse stato necessario, anche fino a Roma, al fine di evitare una scelta così irresponsabile.
Questo fallimento comporterà incredibili disagi ai cittadini e alle attività commerciali di San Bernardino e Castelnuovo, con un’evidente mancanza di senso di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale, incapace di offrire un’alternativa ai cittadini di questi quartieri, che verranno fortemente penalizzati da una chiusura del ponte così lunga. Inoltre, quando e prima di riunirsi con la Soprintendenza, l’amministrazione comunale si è confrontata con i cittadini? Ha ascoltato i comitati dei quartieri coinvolti? Ha mappato i singoli disagi dei cittadini e delle attività commerciali? Parlo di piccole attività commerciali, alcune delle quali probabilmente non resisteranno a questa chiusura. L’amministrazione comunale ha offerto supporto o proposto soluzioni alternative alla viabilità? Ovviamente no.
Probabilmente qualcuno crede che a Crema si possa affittare un elicottero per recarsi quotidianamente in centro, al lavoro o a scuola. I supermercati, a parte il Conad e il nuovo Famila, comunque interessati dalla chiusura del ponte, sono tutti in un’area diametralmente opposta rispetto ai quartieri di San Bernardino e Castelnuovo. L’amministrazione comunale si è resa conto del prolungamento che dovranno fare i cittadini per andare semplicemente a fare la spesa?
Ma la nostra amministrazione comunale è consapevole che i cittadini stanno già vivendo incredibili disagi, sorbendo il surplus di traffico per gli attuali lavori in tangenziale e attendendo il termine dei lavori per il sottopassaggio di Santa Maria della Croce, dove ad oggi il passaggio a livello crea in diversi momenti della giornata un traffico insostenibile di autovetture, contribuendo a congestionare una città di più di 34.000 abitanti. Senza considerare il presente e già fin troppo eccessivo traffico in Via Libero Comune.
Se fossi il sindaco o un assessore investirei più di tempo a girare in bici e in auto per le strade e i quartieri della nostra città, invece che continuare a spendere gran parte del mio tempo a farmi fotografare in manifestazioni e inaugurazioni varie”.