"Omonimo di una ricercata
internazionale". L'incubo di Simone
Lui si chiama Simone Bianchessi, è di Sergnano, ha 46 anni ed è dipendente di un’azienda di trasporti di Bagnolo Cremasco. Ed ha un problema non di poco conto. E’ omonimo di una persona ricercata che si chiama come lui, ma è una donna. Simone, pronuncia alla francese, ed è una ricercata internazionale per aver commesso una serie di reati, anche gravi.
Da una decina d’anni, quando il cremasco Simone Bianchessi, fedina penale pulita, mette il piede fuori dal territorio, per lo più per vacanze, viene costantemente raggiunto dalle forze dell’ordine. Succede quando rilascia i dati personali in aeroporto, succede durante i controlli stradali, succede non appena il suo nome viene registrato negli alberghi in cui soggiorna. Un vero e proprio incubo per il cremasco, che tutte le volte deve spiegare che non si tratta di lui, ma che è un problema di omonimia. E che lui è un uomo, mentre la persona ricercata è una donna.
“In dieci anni mi è successo una decina di volte”, ha spiegato Simone, “ma non c’è nulla da fare”. “Mi è anche capitata una vera e propria irruzione nella mia camera di albergo da parte della polizia”. L’anno scorso Simone era in vacanza in Sicilia ed è stato raggiunto in spiaggia dalle forze dell’ordine, mentre a Dublino ha subito un’infinità di controlli prima di essere lasciato andare. E solo per citare alcuni esempi.
“Tutte le volte chi mi controlla promette che risolverà la questione”, ha spiegato Simone, “ma mi capita ancora, e spesso. Sembra che non ci sia soluzione”. L’unica speranza, per Bianchessi, è che la sua omonima, lei donna, venga al più presto rintracciata e assicurata alla giustizia.
Ma intanto lui lancia un appello al ministro dell’Interno Piantedosi e alla Prefettura affinchè cerchino di risolvere al più presto il suo caso.
Sara Pizzorni