Cronaca

IC Crema Due, il preside mandato
in pensione senza preavviso

Il preside dell’Istituto Comprensivo Crema Due Pietro Bacecchi è stato mandato in pensione dall’oggi al domani. La scuola da domani avrà un preside reggente e non più una figura a tempo pieno

Un preside mandato in pensione senza preavviso, lasciando senza guida un istituto importante per la città. Questo quanto capitato a Pietro Bacecchi, ormai ex preside dell’Istituto Comprensivo Crema Due.

A stabilirlo è stata la Corte dei Conti che non ha considerato validi gli elementi per il secondo rinvio di pensionamento. Bacecchi sarebbe dovuto infatti andare in pensione il 1° settembre 2022, ma esiste la possibilità di richiedere un trattenimento triennale da rinnovare di anno in anno.

Prima del febbraio 2023 Bacecchi ha chiesto il secondo trattenimento, concesso il 9 marzo dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, partendo quindi con regolare contratto il 1° settembre 2023. Questi provvedimenti però vanno visionati anche dalla Corte dei Conti che, a quanto pare, non ha tempi rapidissimi. Il magistrato contabile ha infatti deciso di non concedere il visto, pensionando dalla scorsa mezzanotte il preside del Crema Due, lasciando di fatto la scuola “scoperta” per la giornata di oggi. L’USR ha intanto ufficializzato la nomina di Attilio Maccoppi come dirigente scolastico reggente dell’istituto.

Il problema non riguarda solo Crema e Bacecchi, sono stati infatti 17 gli istituti che si sono trovati nella stessa situazione in Lombardia. A prescindere da questo, lasciare un istituto senza guida a metà novembre deve necessariamente far riflettere.

“La scuola è rimasta scoperta per metà della giornata di oggi – spiega Bacecchi – ma chiaramente anche in futuro non ci sarà un dirigente titolare, ma di uno reggente, quindi a mezzo servizio, dovrà occuparsi di due scuole. Avrà meno tempo di occuparsi della sua scuola di titolarità e non avrà molto tempo di occuparsi della scuola in reggenza. Non si è proceduto anche al turnover, perché non ci sono giovani dirigenti da poter immettere nei ruoli e si va sulle reggenze. In Lombardia c’erano già decine e decine di reggenze, ne è stata aggiunta un’altra ventina, con tutti i disservizi immaginabili per le scuole. A me risulta che questa problematica sia avvenuta solo in Lombardia, il che configura disparità di trattamento intollerabile”.

Simone Guarnaccia

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