Politica

Bike sharing, dall’opposizione
arriva l’interrogazione

I consiglieri comunali del Comune di Crema Laura Zanibelli di Forza Italia per Crema, Giovanni de Grazia di Fratelli d’Italia e Andrea Bergamaschini di Lega Lombarda Salvini Crema hanno presentato un’interrogazione riguardante il servizio del bike sharing, perché sia iscritta all’ordine del giorno dei lavori del prossimo Consiglio Comunale.

“Si è appreso a mezzo stampa che l’amministrazione intenderebbe chiudere anticipatamente il servizio bike sharing, che avrebbe dovuto essere operativo e funzionante dal 2020 in città.
Il servizio, attivato sin dal 2018 con le prime fasi progettuali, è stato successivamente implementato e soprattutto oggetto di diversi comunicati da parte della passata e attuale amministrazione. A fronte di ciò in realtà, diverse segnalazioni nel tempo ne hanno indicato il malfunzionamento se non l’indisponibilità stessa delle biciclette sia a pedalata assistita che normali.

Solo il 3 giugno scorso l’assessore Bordo diceva che con la nuova soluzione si sarebbe evitato il contenzioso legale con la società di Rovereto che fornisce il servizio, in attesa del termine del contratto al 31 dicembre prossimo, rivedendo i punti di noleggio delle biciclette nonché il numero stesso dei mezzi disponibili. Dopo solo 3 mesi saremmo di nuovo al punto zero. Evidentemente qualcosa non ha funzionato sin dalla idea progettuale dell’amministrazione e dall’inizio della istituzione del servizio, se no non si giustifica come a Crema, a differenza di altre città, il modello bike sharing non funzioni mentre il noleggio privato sì, e per fortuna quello funziona visto l’afflusso di turisti.

Prima l’amministrazione ha dovuto rivedere la velostazione, poi già ha rivisto il servizio bike-sharing, ora è pronta a chiudere questo servizio. Non è pensabile che questa amministrazione comunichi semplicemente a mezzo stampa che verranno ritirate le biciclette del servizio bike sharing, e che se ne riparlerà nel 2024, senza dare informazioni ai suoi cittadini circa cosa non ha funzionato e cosa sia costato. Non basta emettere comunicati o fare interviste: l’amministrazione deve comunicare anche quanto è costato
questo servizio, tutto compreso sin dal 2018 quando è partito il progetto, quanto è costato dei soldi del bilancio, cioè di noi cittadini. Speriamo almeno non ci siano ulteriori spese legali con la società aggiudicataria o per la mediazione, storia ahimè già vista per il contratto di gestione parcheggi. Come sempre, siamo aperti a progetti innovativi per la città ma al tempo stesso chiediamo che i progetti implementati dalla amministrazione siano valutati e seguiti.

Per questo chiediamo:
• Quali costi abbia sostenuto l’amministrazione comunale nell’interezza del progetto, dalla prima
fattibilità all’implementazione finale tutto compreso, indicandone anche le macrovoci;
• Se non ci siano/siano previste pendenze legali o di mediazione con ulteriori costi;
• Cosa non abbia funzionato nel progetto;
• Se l’amministrazione intenda riproporre il progetto e con quali variazioni;
• In tal caso, quando potrà essere implementato;
• Se ci siano costi per lo smantellamento delle attuali rastrelliere e se ci sarà alienazione dei mezzi;
• Quale sia il reale bisogno in città e se non ci siano altre realtà che a minori costi per i cittadini, tra questi il gravame sul bilancio, rendano il servizio bike sharing disponibile in città”.

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