Finisce “Chiacchiere e tortelli”,
evento di grande successo
Ieri sera si è conclusa a Crema “Chiacchiere e Tortelli”, evento gastronomico dedicato ai tortelli cremaschi che ha riscosso grande successo
Ha ufficialmente chiuso i battenti l’evento che ha accompagnato Crema durante i giorni prima e dopo Ferragosto. Si è chiusa infatti ieri sera “Chiacchiere e tortelli”, manifestazione gastronomica che celebra il piatto tipico cremasco, i tortelli, protagonista assoluto della festa.
Definire un successo l’evento sarebbe davvero riduttivo, così come ammesso anche dallo stesso Eugenio Pisati, motore della manifestazione che si è inaugurata venerdì 11 agosto alla presenza del sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi e del consigliere regionale Matteo Piloni, in rappresentanza della Regione che ha patrocinato l’evento.
Sono infatti circa 3500 le presenze registrate ai tavoli, 500 persone ogni sera hanno scelto piazza Aldo Moro per cenare. Grande successo nei giorni in cui si è scelto di aprire anche a pranzo, attirando i tantissimi turisti presenti in città in questo periodo. Il giorno clou è stato Ferragosto, con 800 porzioni di tortelli vendute tra consumazione al tavolo e asporto.
In tutto sono stati venduti circa 9 quintali di tortelli cremaschi, cifra record. Il tutto è stato reso possibile anche grazie ai molti giovani che hanno scelto di fare da volontari nelle serate, in tutto una cinquantina. Visto il successo, il Gran Carnevale Cremasco è intenzionato a rendere questa manifestazione una vera e propria tradizione per Crema.
“Il bilancio è assolutamente positivo – spiega Pisati – quest’anno abbiamo ricevuto una grande risposta, siamo molto soddisfatti, abbiamo ottenuto un enorme risultato. Quest’anno abbiamo pensato di unire la parte culinaria con l’animazione allegorica, anche nelle vie adiacenti. Ogni anno comunque abbiamo più esperienza, stiamo già pensando ad alcune cose per il prossimo anno. Cercheremo di valorizzare l’intrattenimento alzando il target con le presenze delle band, cercando di dare valore oltre alla cucina”.
Simone Guarnaccia