Cronaca

Velodromo di Crema, Bergamaschi
fa il punto della situazione

L’interrogazione della consigliera comunale di Crema Laura Zanibelli sullo “Stato di fatto lavori al Velodromo di Crema”, ha indotto il sindaco, Fabio Bergamaschi, a fare il punto della situazione, “l’occasione di un momento di chiarezza”, E’ molto importante, a tal fine, per Bergamaschi, “distinguere nettamente due profili differenti di coinvolgimento ed interesse per l’Amministrazione Comunale: lo stato di avanzamento delle opere ed ogni vicenda afferente all’ultimazione del cantiere, da un lato, e le asserite difficoltà dell’impresa appaltatrice (Consorzio Stabile Costruendo Srl) in ordine ad alcuni rapporti di lavoro con le maestranze, dall’altro.

Se in merito alla prima questione si registra un evidente interesse e coinvolgimento diretto del Comune di Crema – proprietario del bene che, per il tramite della stazione appaltante Consorzio.it, ha affidato i lavori in oggetto e che segue lo svolgimento degli stessi attraverso una pluralità di incarichi esterni quali il Direttore Lavori, il Direttore Lavori per gli impianti elettrici e meccanici, il Direttore Lavori per le strutture ed il Coordinatore della Sicurezza – nonché vi è al contempo una copiosa e puntuale documentazione a supporto di ogni azione, in ordine al secondo aspetto occorre rilevare tanto il fatto che gli elementi di informazione in possesso del Comune di Crema sono quelli informali e disponibili alla genericità del pubblico (ovvero le ricostruzioni di stampa in merito alle dichiarazioni di alcuni operai in ordine a mancati pagamenti da parte dell’impresa e le relative proteste messe in atto), quanto l’incompetenza ed impossibilità del Comune, in questa fase, nel verificare la situazione denunciata”.

“Una considerazione che non intende certo manifestare disinteresse in ordine alla vicenda denunciata dei lavoratori, ma rilevare l’assenza di alcun titolo per la verifica della fondatezza di quanto da questi affermato e per l’assunzione di determinazioni conseguenti” continua il primo cittadino.

Entrando nel merito, Bergamaschi chiarisce che “sono state regolarmente e rigorosamente seguite le procedure di controllo previste nei confronti della società, intendendosi per tali la verifica della regolarità contributiva attraverso l’acquisizione del Durc, nonché la verifica della regolarità fiscale attraverso l’interpello di Equitalia, messe in atto ogniqualvolta si è proceduto al pagamento degli stati di avanzamento lavori. Verifiche che hanno sempre dato esito positivo.

Al contempo si rende noto che nessuna comunicazione scritta e verbale è stata acquisita dal Comune di Crema in merito a quanto denunciato alla stampa dalle maestranze (ovvero l’impiego in assenza di contratto per tre mesi e gli arretrati stipendiali di due mesi) e che l’ente comunale è venuto a conoscenza di tale aspetto il 4 luglio scorso, ovvero il giorno stesso della protesta in oggetto, per informazione del Commissariato di Polizia, intervenuto per motivi di ordine pubblico su segnalazione dell’impresa stessa.

Come il consigliere con delega allo Sport Walter Della Frera ha già avuto modo di rettificare in una seconda intervista rilasciata in merito alla vicenda, lui medesimo e l’Amministrazione comunale nel suo complesso non erano pertanto a conoscenza dei fatti denunciati. Né, d’altronde, avrebbero potuto esserlo, mancandone ogni evidenza documentale, pur a fronte di una copiosa produzione che consta di un’ottantina di verbali redatti dal Direttore Lavori e di 35 verbali redatti dal Coordinatore della Sicurezza, non essendo ivi mai emersi elementi di irregolarità.

Per quanto a disposizione – e, sottolineo, per quanto sia legittimo disporre – l’impresa appaltatrice risulta in regola. E se l’ottava rata è stata pagata (informazione che si conferma), ciò è stato fatto a fronte dell’espletamento dei controlli di SAL e non a parziale copertura degli stipendi arretrati dell’impresa.

Qualora si aprissero verifiche ufficiali da parte degli organi competenti e in caso di acclarata inadempienza retributiva e contributiva dell’appaltatore, il Comune procederà in base alle norme in vigore, esercitando l’intervento sostitutivo previsto nel Codice dei Contratti.

In questo momento non vi sarebbe alcuna posizione da tenere nei confronti dell’impresa da parte del Comune di Crema, se non quella già assunta di pretendere in ogni caso e senza ulteriore ritardo l’ultimazione dell’intervento, nel rispetto dei tempi individuati dalle proroghe già concesse”.

Passando quindi a parlare dello stato di avanzamento del cantiere, Bergamaschi spiega come esso sia “giunto finalmente e non senza fatiche alle battute conclusive, così come attestato dalla Relazione Bimestrale di cui all’art. 2 dell’Accordo di intervento di recupero e risanamento conservativo del Velodromo redatta dal Responsabile del Procedimento ed inviata in data 17/7/2023 all’Unità Monitoraggio Cantieri dell’Ufficio Sport e Periferie della Direzione Infrastrutture, Sistemi e Ingegneria dello Sport del Coni.

In essa si evince come i lavori da ultimare consistano: nella messa in opera della recinzione lato centro sportivo del tennis di via Sinigaglia; nel completamento dei marciapiedi; nella pulizia dello spogliatoio e nella posa dei serramenti interni; nella pulizia del terreno perimetrale e nell’integrazione con terra di coltura.

Tutte opere minori, residuali, di completamento ed in corso di esecuzione, così come risulta in corso la fornitura e la messa in opera dell’UPS, in sostituzione di quella oggetto di furto. Ogni altro intervento relativo alla pista, alle tribune, agli spogliatoi, al campo da calcio e alle sistemazioni esterne risulta terminato, rendendo evidente come manchi solo la volata finale, per stare nella metafora ciclistica.

Certamente, le previsioni originarie in merito all’iter di cantiere erano differenti ed hanno visto nel tempo diversi aggiornamenti del cronoprogramma. Ma si può dire con altrettanta chiarezza e senza timore di smentita che in uno scenario di contesto generale e nazionale in cui l’edilizia, non solo pubblica, vive costanti paralisi o rallentamenti dovuti agli ingenti extracosti derivanti dall’aumento dei prezzi dei materiali e dai rincari energetici e alle difficoltà di reperimento dei materiali e della manodopera, come anche denunciato dall’Ance, non ci si deve purtroppo sorprendere dei ritardi occorsi.

Al contrario è bene rilevare, con soddisfazione, che il finanziamento di 1,8 milioni ottenuto dal Comune di Crema è risultato bastevole per l’assorbimento di ogni extracosto, non rendendo necessaria una richiesta di integrazione dei fondi ministeriali già concessi, che sarebbe stata motivo di ulteriori rinvii. Ed in tal senso forse giova ricordare nuovamente come il Comune, a costo zero e grazie all’azione decisa e paziente della precedente amministrazione, sia ritornato in primis in proprietà e poi anche in piena disponibilità di un impianto storico e strategico nel quadro delle politiche sportive del territorio, su scala regionale, che differenti scelte politiche del passato dell’allora coalizione di centrodestra stavano destinando alla demolizione a fini di trasformazione dell’area.

E dico questo non per volontà di rivangare il passato, né spostare il focus dell’attenzione o alzare una cortina fumogena politica per celare le presunte, inesistenti, mancanze che oggi alcuni esponenti delle minoranze additano nei confronti delle ultime amministrazioni succedutesi, ma per ricondurre il piano del confronto politico ai giusti confini, ai dati di fatto, alla prospettiva storica delle rispettive posizioni”.

“Tornando ai quesiti e alla ricostruzione del quadro delle concessioni di proroga, le relative richieste dell’impresa sono state formulate sulla scorta delle citate difficoltà di reperimento dei materiali e della manodopera. Ogni proroga è stata avallata dalla Direzione Lavori, nonché dallo stesso Sport e Salute, che riveste peraltro essa stessa un ruolo di monitoraggio attivo, avendo svolto due sopralluoghi e redatto 2 relativi verbali, che si sommano alla copiosa documentazione citata in premessa nella mia risposta, attestando incontrovertibilmente un presidio attento e costante del cantiere, che esclude l’imputabilità dei ritardi ad eventuali omissioni o debolezze dell’azione di controllo da parte dell’Ente e delle persone preposte, come al contrario lascerebbe intendere il passaggio della Sua interrogazione in merito al piano assunzionale dell’Ufficio Tecnico Comunale. Se, in termini generali, è infatti la stessa Amministrazione Comunale ad indicare la necessità di implementare il personale tecnico del Comune per far fronte al mutato scenario che in pochi anni è passato dai momenti peggiori del Patto di Stabilità all’abbondanza PNRR – senza che, al contrario, le piante organiche delle P.A. possano essere compresse e distese a piacimento, a mo’ di fisarmonica, seguendo lo stesso ritmo – non è in una carenza di personale che si devono ricercare le ragioni delle fatiche del cantiere del Velodromo.

Per quanto concerne il pregresso rispetto alla data del 15 maggio 2023, giorno nel quale in questa aula, a fronte di analoga interrogazione, rispondevo puntualmente ai quesiti posti dagli interroganti, si rinvia a quanto già ivi dichiarato, che si conferma.

In tale sede, si indicava il termine del 31 maggio u.s. per la conclusione dei lavori, salve ulteriori brevi proroghe concesse sulla scorta delle condizioni meteorologiche.

Il 5 giugno, in seguito al sopralluogo finalizzato alla verifica dell’ultimazione delle opere, la Direzione Lavori prendeva atto della mancata conclusione delle stesse e provvedeva alla redazione di relativo verbale.

Il 30 giugno l’impresa appaltatrice, in riscontro a tale verbale, assumeva l’impegno di ultimare i lavori entro il 21 luglio, termine che sarà preso come riferimento per l’applicazione delle penali previste dal Capitolato Speciale d’Appalto. Penali che non sono applicabili a decorrere dal precedente termine del 31 maggio in quanto l’ulteriore ritardo da quel momento cumulato è dipeso dalla necessità di rifacimento di opere già svolte e successivamente contestate dalla Direzione Lavori.

Proprio in questi giorni la Direzione Lavori svolgerà nuove verifiche in ordine alla conclusione del cantiere, sebbene sia già possibile informalmente anticipare che l’ultimazione dello stesso dovrebbe superare il termine del 21 luglio. Se confermato, ciò condurrà all’applicazione delle citate penali.

Infine si ribadisce quanto già dichiarato nella precedente e citata risposta in merito all’assegnazione della gestione dell’impianto, che – una volta collaudato – necessariamente transiterà attraverso procedure di evidenza pubblica e la sottoscrizione di una convenzione da sottoporre all’approvazione di codesto Consiglio, fatta salva la possibilità del Comune di mantenere una gestione diretta dell’impianto nelle more dell’assegnazione, ponendolo comunque a disposizione degli sportivi nel rispetto delle vigenti normative”.

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