Stop alla Cittadella dell’Anziano
Piuttosto si valorizzi
la vecchia Misericordia
Dopo il botta e risposta tra l’ Assessore Beretta e Stefania Bonaldi e il PD riguardo la Cittadella dell’Anziano, mi sento in dovere di esprimere in modo più circostanziato anche la mia posizione.
Il mio pensiero al riguardo infatti è quello da sempre espresso, insieme a Risari, riguardo a questo progetto e cioè che occorre studiare tutte le possibilità affinché la struttura rimanga in città.
Giustamente Stefania Bonaldi ha parlato di sostenibilità economica, a cui io aggiungo che occorre anche verificare la sostenibilità sociale del progetto. Non entro nel merito della situazione economica immobiliare attuale, non mi compete, mi limito però a sottolineare il fatto che la tendenza medica è quella di evitare di ghettizzare in periferia gli anziani ma di utilizzare strutture all’interno della città.
E noi che abbiamo la fortuna di avere queste strutture, vogliamo fare l’opposto.
Ho sempre sostenuto l’idea di valorizzare la vecchia “Misericordia” e il padiglione San Gabriele e so che esiste uno studio per farlo. Ebbene fino ad oggi, nonostante le numerose sollecitazioni, non ci è mai stato detto nei particolari perché questo studio non sia stato preso in considerazione. Quello che chiedo è la possibilità di valutare con chiarezza, senza preclusioni preconcette da ambo le parti, anche questo progetto ed ovviamente anche la sua sostenibilità economica.
Ma l’assessore ci dice che questa soluzione è onerosa e dobbiamo credergli solo perché lo dice lui, ma io vorrei giudicare anche con dati certi alla mano.
Si parla poi di stralciare la residenza di via Zurla, ma lo stesso presidente Donzelli ha detto che questo stralcio sarebbe solo momentaneo e che il piano prevede di portare tutto nella Cittadella. Anche in questo caso chiedo solo chiarezza per valutare poi con concretezza le scelte da fare.
Inoltre sempre Beretta afferma che questa soluzione costringerebbe gli anziani a restare in un istituto ristrutturato ma vecchio ed accusa l’opposizione di sostenere vecchie concezioni a danno della possibilità di dotare la città di una struttura moderna. Ma l’intervento , che secondo altri esperti oltretutto potrebbe venire effettuato con costi inferiori e senza la necessità della chiusura completa contemporanea di alcuni reparti, non consiste soltanto in un vernissage o in una messa a norma dell’impiantistica ma in un vero e proprio ammodernamento dell’Istituto che lo renderebbe molto più accogliente e confortevole.
Per ultimo, mi stupisce l’affermazione di Beretta secondo cui il Comune non deve assumersi responsabilità che non siano altro che quelle di valorizzare al meglio il patrimonio della Fondazione. Ma non è possibile che l’Amministrazione non intervenga nella scelta della politica assistenziale dell’anziano per i prossimi anni e abdichi tutte le scelte alla Fondazione.
Da parte mia quindi, a differenza di quello che sostiene l’Assessore, non vi è “una preclusione preconcetta, pretestuosa ed acritica” al progetto ma solo la necessità di chiarezza e di verifica riguardo ad altre possibili soluzioni che, se sostenibili, ritengo più vantaggiose per i nostri anziani e per la stessa Fondazione.
Walter Della Frera (capogruppo di W Crema viva)