Calcioscommesse, sotto la lente
20 partite della massima serie
– Nella foto Carobbio, il palazzo di giustizia cremonese e Zamperini
AGGIORNAMENTO – OMBRE SULLA SERIE A. E SI ATTENDE ROGATORIA DALLA SVIZZERA
“Elementi importanti” su almeno quattro gare finite nell’inchiesta, Brescia-Bari, Brescia-Lecce, Lecce-Lazio e Napoli-Sampdoria; le ombre sulla serie A vengono confermate da un investigatore: “Molto probabile che in alcuni casi ci sia il coinvolgimento di società, che concordano con giocatori ‘chiacchierati’ o ‘guardano dall’altra parte’”. Una ventina le partite sospette nella massima serie. Ci sarebbero match di Brescia, Lecce, Bari e Sampdoria in particolare, e di Genoa, Bologna, Cagliari, Lazio e Napoli. Pericolo manipolazione delle sfide più alto a fine campionato, con giochi per lo più fatti. Una rogatoria è attesa dalla Svizzera e potrebbe portare più chiarezza.
ZAMPERINI INTERROGATO: “AGGANCIATO DA UNO SLAVO”
Alessandro Zamperini, ex calciatore di B e Lega Pro arrestato nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse, non si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha parlato. E’ arrivato oggi pomeriggio nel palazzo di giustizia cremonese di via dei Tribunali e attorno alle 15,40 è sceso dal cellulare della polizia penitenziaria per entrare nell’ufficio del giudice per le indagini preliminari Guido Salvini (si ricorda che è stato disposto il divieto di colloquio con i legali degli arrestati per cinque giorni dopo l’arresto). Nell’interrogatorio di garanzia Zamperini ha ammesso di essere stato agganciato da un componente del gruppo slavo (braccio operativo del sodalizio con vertice a Singapore) prima degli arresti di giugno. A prendere contatti con l’ex giocatore, secondo quanto riferito davanti al gip, è stato Hristyian Ilievski, detto Celavi, 34enne nato a Skopje (Macedonia) ed esponente del gruppo dei cosiddetti “zingari”. Ilievski avrebbe detto a Zamperini di “darsi una mossa” per via delle “difficoltà” dell’organizzazione successive alle manette scattate quest’estate. Poche le parole degli avvocati: dall’assistito “parziali ammissioni”circa le accuse che gli sono state mosse.
AGGIORNAMENTO – Zamperini sembra aver fatto ammissioni sul tentativo di combine per la gara di Coppa Italia Gubbio-Cesena del novembre scorso (denunciato da un giocatore del Gubbio), non altrettanto per Lecce-Lazio. Il suo avvocato, Antonio Cardamone, ha annunciato che chiederà i domiciliari.
Zamperini, si legge nell’ordinanza, “svolgeva nell’ambito dell’organizzazione attività di reclutamento di calciatori da arruolare in via stabile per la manipolazione delle partite, contattando a tal fine il calciatore della squadra del Gubbio Farina Simone, al quale offriva 200.000 euro per alterare il risultato della partita di Coppa Italia Gubbio-Cesena del 30 novembre 2011, affinché il secondo corrompesse a sua volta il portiere e due difensori centrali; offriva in cambio, oltre al denaro, di intervenire per conto dell’organizzazione, favorendo il Gubbio in partite successive di fine campionato; inoltre intratteneva direttamente rapporti, almeno telefonici, con Tan Seet Eng (capo di Singapore, ndr) con Gervasoni Carlo (117 contatti), con Tisci Ivan, e alloggiando pochi giorni prima della partita Lecce-Lazio presso lo stesso albergo ove ha alloggiato la squadra del Lecce e Ilievski Hristian, con evidenti finalità corruttive”.
CHI E’ HRISTYIAN ILIEVSKI: INCONTRI CON I VERTICI DI SINGAPORE E ACQUISTI DI SCHEDE TELEFONICHE PER ALTRI INDAGATI
Ilievski, si legge nell’ordinanza, “è presente in varie vicende ascrivibili alla sua compagine criminale e, soprattutto, si occupa di incontrare direttamente importanti inviati del boss Tan Seet Eng, come nel caso di Choo Beng Huat”. Il macedone, secondo i risultati dell’inchiesta, ha incontrato proprio Choo Beng Huat poco prima di Taranto-Benevento, Atalanta-Piacenza e Padova-Atalanta, “comunicando lo stesso 2 marzo con Tan Seet Eng”. Aveva rapporti con l’indagato Mauro Bressan e “acquistava con documento falso il 18.2.2011 in Como 6 schede telefoniche” intestate ad altro nome e “cedeva due di queste schede a Gegic Almir ed Carlo Gervasoni perché le utilizzassero nell’attività corruttiva dei calciatori; lo stesso 18.2.2011 veniva controllato in Como, unitamente agli indagati Trajkovski Rade (arrestato ad Atene, ndr) e Gegic Almir, a bordo della stessa vettura utilizzata dal medesimo Gegic Almir in occasione di un incontro tra questi e Parlato Gianfranco del 12.3.2011, finalizzato alla manipolazione delle partite”. Inoltre, va avanti l’ordinanza, “partecipava a bordo della suddetta vettura ad un incontro tra Gegic, Gervasoni e Micolucci Vittorio, diretto al reclutamento di quest’ultimo per la manipolazione delle partite di calcio; contattava giocatori del Mantova, unitamente agli indagati Antic Dragan, Lalic Dino e Trajkovski Rade, per ‘manipolare’ l’incontro Padova-Mantova dell’1.10.2009; contattava a fini corruttivi giocatori del Piacenza immediatamente prima dell’incontro Siena-Piacenza del19.2.2011, pernottando presso il medesimo albergo”.
IL GIP INTERROGA CAROBBIO: GARE DEL GROSSETO NEL MIRINO
Filippo Carobbio (ora allo Spezia ma con passato nel Grosseto all’epoca degli episodi contestati nell’inchiesta), “si poneva a disposizione del gruppo degli ‘zingari’ – recita l’ordinanza dopo le indagini – ai fini della manipolazione delle partite del Grosseto, in particolare infuendo, o tentando di influire, in cambio di denaro, sulle partite Ancona-Grosseto del 30.4.2010, Grosseto-Reggina del 23.5.2010 (in concorso anche con Joelson, Conteh Kawellay e Acerbis Paolo), Grosseto-Empoli del 30.5.2010, Grosseto-Mantova del 15.3.2010, Siena-Piacenza del 19.2.2011; intratteneva altresì frequenti rapporti con alcuni degli indagati, tra i quali Gegic, Ribic, Bressan e Gervasoni per accordi riferibili alla maniopolazione delle partite”. Attorno alle 17,15 è stato il suo turno nell’ufficio di Salvini.
AGGIORNAMENTO – L’interrogatorio si è concluso dopo un paio d’ore. Carobbio, secondo indiscrezioni, ha ammesso il coinvolgimento nelle partite contestate e si è spinto oltre, fornendo elementi su altre situazioni. Avrebbe parlato di gare manipolate anche quando lui era all’Albinoleffe (i suoi ultimi trascorsi nella squadra risalgono al periodo tra il 2007 e il 2009).
AGGIORNAMENTO – JOELSON (EX CREMO, ORA AL PERGO) NON CALCIA IL RIGORE: CAROBBIO SI INFURIA
Dall’ordinanza nuovi dettagli. E’ la partita Grosseto-Reggina del 23 maggio 2010. Quel giorno 25 messaggi telefonici tra Filippo Carobbio e Almir Gegic. All’intervallo l’intermediario Vinko Saka e Carobbio si scrivono via sms per confermare che ogni cosa sta andando per il meglio. Ma il risultato finale non è quello che ci si aspettava. Attorno alle 18,40 Carobbio si rivolge a Gegic scagliandosi contro l’attaccante brasiliano Josè Inacio Joelson, ex Cremo in forza al Pergo, indagato perché sarebbe coinvolto in manipolazioni o tentativi di manipolazioni che hanno avuto per oggetto partite del Grosseto quando lui giocava per quel club: “Stava andando tutto bene e già avevamo fatto un miracolo in quanto la Reggina non superava metà campo. Purtroppo quel negro (Joelson) non ha tirato il rigore, che avrebbe dovuto sbagliare”.
VENERDI’ IL TURNO DI DONI
Mercoledì sarà invece la volta di Nicola Santoni. Venerdì è atteso Cristiano Doni.
IL FATTORINO ASIATICO: 26 VOLI TRA SINGAPORE E MALPENSA TRA 2009 e 2011
Intanto nuovi dettagli dalle carte dell’inchiesta. Choo Beng Huat, 47enne nato a Singapore e stretto collaboratore del capo Eng Tan Seet, ha effettuato addirittura 26 voli di andata e ritorno tra Singapore e Malpensa tra il 2009 e il 2011. Sarebbe il fattorino incaricato di trasportare denaro contate per le manipolazioni delle gare. Il 4 novembre gli investigatori hanno tenuto sotto controllo uno dei suoi viaggi. E’ giunto alla Malpensa alle ore 5,45 di quel giorno, ha fatto alcune telefonate all’interno dello scalo ed è stato rilevato da un componente probabilmente italiano dell’organizzazione. E’ stato quindi portato all’Hotel Sheraton, sempre interno allo scalo, dove ha chiesto una camera e in essa si è trattenuto per meno di tre ore ripartendo per Singapore con il volo di Air Singapore delle ore 12,15 di quello stesso giorno. Tra l’andata e il ritorno, la differenza di peso pari a un chilo della valigia, presumibilmente dovuta a “una somma di denaro consegnata per conto dell’organizzazione” per “finanziare le attività illecite dell’organizzazione”.
MANDATO DI ARRESTO PER GEGIC, LUI GIOCA IN SVIZZERA
Uno dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Almir Gegic, indicato come esponente del gruppo degli “slavi”, referente per l’Italia del cartello criminale e già finito nel primo troncone del calcioscommesse (per lui erano stati previsti i domiciliari), sembra invece trovarsi in Svizzera, dove gli inquirenti stanno approfondendo la sua posizione. Il centrocampista è in forza alla formazione del Rancate.
DONI IN CARCERE LEGGE UN LIBRO E “SEMBRA TRANQUILLO”
L’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, ritenuto parte dell’associazione a delinquere colpita la scorsa estate e progettatore di un inquinamento di prove dopo l’esplosione della vicenda a giugno (pensava di manipolare in maniera remota l’iPhone di Nicola Santoni, anche lui arrestato, finito sotto sequestro) è invece in cella a Cremona e stando alle parole del cappellano riportate dall’Eco di Bergamo è apparentemente tranquillo. Si trova da solo in cella e ha chiesto di leggere un libro.
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