Cronaca

Infermiere di comunità, in via
Gramsci al via l’ambulatorio

Verrà attivato da lunedì 20 febbraio l’ambulatorio infermieristico nella casa di comunità di via Gramsci. Maltagliati: “Passo avanti importante per il territorio cremasco”

Dal prossimo lunedì 20 febbraio sarà attivato nella Casa di comunità di via Gramsci a Crema l’ambulatorio infermieristico, a cura degli infermieri di famiglia e di comunità. In linea con la riforma del sistema socio-sanitario e il PNRR, l’ambulatorio si colloca tra i servizi previsti nelle Case di Comunità, strutture che si caratterizzano per la promozione di un modello di intervento multidisciplinare, ove medico di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia e altri professionisti sanitari e sociali, lavorano e collaborano in modo integrato e sinergico per trovare soluzioni ai bisogni di salute del cittadino.

Il servizio si presenta come una proposta innovativa nella rete dei servizi territoriali. “L’infermiere di comunità- spiega il direttore aziendale professioni sanitarie e socio sanitarie Annamaria Bona – è un professionista qualificato, con un master di primo livello o un corso regionale di perfezionamento ed una predisposizione al lavoro a servizio del territorio. Si impegna a costruire un ponte tra ospedale e territorio e ad agevolare l’accessibilità e la fruibilità da parte dei cittadini ai servizi sanitari. Svolge attività di promozione di stili di vita sani, di educazione sanitaria oltre ad erogare prestazioni di assistenza infermieristica. In poche parole, “rappresenta un aiuto per l’utente, ma anche un punto di riferimento per i medici di medicina generale. È un facilitatore di relazioni, ma anche un professionista competente a valutare le condizioni clinico assistenziali del paziente e quindi ad intercettare problematiche grazie ad una valutazione precoce del bisogno. Sarà quindi un punto di riferimento per individuare il migliore percorso di cura”.

Nell’ambulatorio di Crema verranno svolte attività di accoglienza e orientamento ai servizi territoriali e prestazioni tecniche ed assistenziali tra le quali rilevazione e monitoraggio dei parametri vitali( pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione, rilevazione della glicemia, rilevazione peso/altezza e calcolo del BMI, stick urine), somministrazione della terapia su prescrizione di un medico; medicazioni semplici e monitoraggio delle lesioni cutanee, interventi di educazione alla corretta assunzione della terapia farmacologica; interventi educativi volti ad incentivare la pro-attività del cittadino verso la propria salute/malattia, con eventuale coinvolgimento del caregiver. Il servizio sarà aperto lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 9 alle ore 13, martedì e mercoledì dalle 12 alle 16. L’accesso è libero, con presentazione spontanea. Per ulteriori informazioni si può contattare il numero 0373280562 o inviare una mail a ifec@asstcrema.it
Per il direttore sociosanitario di Asst Crema Diego Maltagliati: “ questo è uno dei servizi che aggiungiamo, a quelli già esistenti, per dare vita e corpo alla casa di comunità e alla rete di prossimità che abbiamo ipotizzato”. Vera novità della riforma lombarda, quella dell’infermiere di famiglia è “il primo segno tangibile di un incremento di risorse sul territorio”. Secondo l’ultimo piano di fabbisogno del personale 2023-25 Asst Crema prevede un incremento di risorse territoriali pari al 30 per cento. Per quanto riguarda gli infermieri di famiglia, “ora sono 10 distribuiti nei vari presidi aziendali”. A regime saranno 26. “Troveranno spazio non solo nella casa di comunità, ma anche nella centrale operativa territoriale. L’intento è quello di valorizzare le competenze di queste persone, capaci di agire in sinergia con altre professionalità sul territorio per garantire una presa in carico globale”.

L’attivazione del servizio a Crema segue quella nel presidio Santa Marta di Rivolta d’Adda. “Dallo scorso maggio – riprende Bona – è attivo un analogo servizio molto apprezzato anche a Rivolta d’Adda”. Ad oggi ne hanno usufruito 165 pazienti provenienti dal territorio cremasco per un totale di 885 prestazioni erogate. Su Crema sono già chiare alcune prospettive di: “questo – chiude Bona – è un primo passo nello spirito della riforma, l’intenzione è poi quella di sviluppare un percorso condiviso con i medici di medicina generale per la presa in carico dei pazienti cronico fragili e la realizzazione di interventi domiciliari”.

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