Cronaca

Minacce e violenze alle ex compagne
Emessi due divieti di avvicinamento

Ancora i soprusi di ex mariti e compagni nei confronti di donne, al centro di due interventi dei giorni scorsi da parte dei carabinieri delle Stazioni di Soresina e di Cremona, che hanno eseguito altrettante misure cautelari di divieto di avvicinamento e di comunicazione.

Il primo caso riguarda un cittadino italiano con precedenti di polizia, per fatti accaduti in un comune sotto la competenza dei carabinieri di Soresina.
Il provvedimento è stato adottato a seguito di un intervento effettuato dai carabinieri di Soresina quando la donna si era recata in caserma per denunciare i maltrattamenti sia fisici che psicologici subiti, una situazione ormai diventata insopportabile. La loro relazione era andata avanti in maniera altalenante perché le liti erano molto frequenti e lui aveva iniziato ad avere comportamenti violenti e minacciosi.

Nello specifico, l’uomo aveva iniziato a insultarla quasi quotidianamente a seguito di liti che scaturivano dalla sua ossessiva gelosia, tanto da strapparle il cellulare dalle mani in più occasioni per controllarne i contatti. L’aveva spesso minacciata di morte, fino ad arrivare a percuoterla con calci e schiaffi, facendola cadere a terra e stringendole le mani al collo.

Alla fine di luglio dell’anno scorso, l’episodio che ha fatto scattare la ribellione della donna: l’uomo l’aveva colpita alla testa più volte mettendole le mani al collo  lei si era dovuta recare in ospedale. La vittima aveva poi deciso di interrompere la relazione e tornare a vivere dai genitori perché non si sentiva più sicura, chiedendo anche l’intervento dei carabinieri.

La denuncia ha provocato ulteriori problemi perché le azioni dell’uomo non sono cessate, ma anzi si sono intensificate: l’uomo ha iniziato a tempestarla di messaggi in cui manifestava odio e rabbia nei suoi confronti  e a telefonarle di continuo per sapere dove si trovasse, andando a cercarla sul luogo di lavoro o a casa quando non rispondeva alle chiamate.

Tenuto conto della particolare gravità delle azioni intimidatorie, moleste e persecutorie e del loro ripetersi in maniera sistematica, l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della vittima, imponendo all’uomo di non avvicinarsi alla ex compagna.

Il secondo caso riguarda un cittadino straniero con precedenti di polizia e il provvedimento è stato adottato per una serie di atti persecutori posti in atto nei confronti della sua ex fidanzata al termine della loro relazione nel febbraio del 2022. La donna nel mese di dicembre, dopo aver sopportato per mesi i comportamenti molesti dell’ex fidanzato, ha deciso di recarsi dai carabinieri e denunciare i fatti.
Ha riferito che quasi quotidianamente riceveva messaggi con insulti e minacce; l’uomo la seguiva per strada per capire con chi si incontrasse, facendosi trovare di frequente nei luoghi che la donna frequentava insieme agli amici, alcuni dei quali comuni.

Molte volte si è recato sul luogo di lavoro della donna, osservandola per lungo tempo e, talvolta, attendendola al termine dell’orario di lavoro, per seguirla e chiederle di tornare insieme. In una occasione l’aveva raggiunta e bloccata, prendendola per il collo, spingendola su un muro e minacciandola di morte.

In altre occasioni ha contattato sui social gli amici della donna intimando loro di starle lontano perché era la sua fidanzata oppure, mentre lei era in compagnia di amici, l’ha raggiunta e l’ha strattonata pretendendo di sapere chi fossero gli uomini presenti. Il culmine è stato raggiunto a metà gennaio di quest’anno quando l’uomo si è presentato per parlarle, a dimostrazione che la seguiva con regolarità. La donna lo ha evitato ma lui l’ha raggiunta e bloccata dicendole che non doveva uscire di casa e non doveva fare niente senza di lui, sferrandole uno schiaffo e provocandole delle lesioni refertate in ospedale con alcuni giorni di prognosi.

Tutti questi comportamenti persecutori hanno provocato come si può capire un grave stato d’ansia, tanto che la donna aveva paura ad uscire da sola di casa e ad andare sul posto di lavoro per il timore delle sue incursioni. Per questo ha deciso di presentare una dettagliata denuncia ai carabinieri di Cremona che una volta accertati i fatti e sentiti i testimoni, hanno informato l’Autorità Giudiziaria.

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