Cronaca

Infanzia Braguti:
dal campo alla tavola

Nel corso degli ultimi anni nei diversi plessi dell’Istituto Comprensivo “Nelson Mandela” di Crema, diretto da Paolo Carbone, l’esperienza didattica e laboratoriale dell’orto ha visto coinvolti i bambini dell’Infanzia di Crema Nuova, ma anche i più grandi, come i ragazzi della scuola media “Alfredo Galmozzi”. Nei giorni scorsi siamo andati a visitare il progetto che interessa i piccoli dell’Infanzia Braguti: si tratta di attività importanti, perché iniziative pratiche come quella dell’orto, si traducono in momento di creatività, conoscenza, sperimentazione, scoperta e autoapprendimento. L’orto come luogo di incontro educativo, formazione e collaborazione, oltre ad essere uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi e con le mani, per imparare a guardare la realtà, utilizzando tutti i sensi, per conoscere cose nuove, stimolare la creatività ed il pensiero creativo fin dall’infanzia, grazie al supporto di tutte le maestre coinvolte e dei volontari che li affiancano nel progetto. A fare da guida alla descrizione delle attività del progetto “Orto a scuola” all’Infanzia Braguti, la responsabile di plesso Monica Assandri, che assieme alle altre maestre, Imma, Maria Grazia, Ivana, Laura, Graziella, Adriana, Roberta e Francesca, è impegnata da circa un anno per la buona riuscita dell’iniziativa, che rientra nel progetto “Orti di Lombardia”, promosso dalla Regione. Tra le finalità, c’è quella di accompagnare i bambini verso il piacere di esplorare e scoprire l’ambiente utilizzando i 5 sensi, educando al gusto e favorendo una sana alimentazione. Ma anche l’educazione alla cura e al rispetto dell’ambiente ha la sua valenza, oltre alla promozione dello sviluppo fin da bambini di un pensiero scientifico, senza dimenticare la possibilità di creare occasioni di esperienze inclusive.

In settimana, dopo la conclusione della raccolta delle zucche, i piccoli hanno prima visto le operazioni preparatorie del terreno e poi, sotto lo sguardo attento delle maestre, hanno seguito uno per volta, le indicazioni di Cosimo Barletta, volontario che coordina le attività dell’orto all’infanzia Braguti. Ciascuno con un po’ di semi in mano ha proceduto alla semina del grano, per un progetto, come hanno sottolineato le maestre, che impegna i bambini della scuola che seguono l’avvicendarsi delle stagioni a seconda della semina dei vari prodotti, prendendosi cura dei semi accolti dal terreno, attraverso l’irrigazione e provvedendo a contenere le erbacce.

“Prendersi cura di un orto è un’attività piacevole e rilassante, un sistema semplice per insegnare ai bambini l’importanza del mangiare sano. Per i bambini la semina del grano – dice la referente del plesso Braguti – è stata un’operazione che hanno seguito con particolare interesse. Il grano crescerà ed i bambini ne seguiranno il percorso fino alla sua maturazione ed alla raccolta, verso la fine del mese di maggio, con una bellissima sorpresa per loro – conclude la maestra Assandri – il grano sarà macinato, diventerà farina ed i bambini potranno sporcarsi ancora le mani, per lavorare e modellare l’impasto di biscotti, che una volta cotti potranno mangiare”. Semina, crescita, raccolta, consumo, un modo per avvicinare i bambini al rispetto della natura, ed un modo per promuovere l’educazione alimentare, perché i bambini potendo seguire il percorso che dal seme porta al frutto, diventano piccoli consumatori responsabili, stimolati a consumare più verdure e ortaggi.

Entusiasti i bambini ed anche i genitori, per questo progetto della Braguti, che dallo scorso anno si è implementato, anche con la costruzione della staccionata, della casetta per gli attrezzi e delle reti di protezione, per contenere conigli selvatici e qualche nutria, che ogni tanto fa capolino.

La scorsa estate, la cura dell’orto è stata possibile dall’alternarsi di volontari e maestre, che hanno provveduto a irrigare, consentendo la prosecuzione dell’attività, in maniera da poter fare vedere lo stesso orto ancora colorato e ricco di ortaggi e verdure (dalle melanzane,ai pomodori, radicchio o cavolfiore), anche alla ripresa dell’anno scolastico, lo scorso settembre.

Ilario Grazioso

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