Politica

La mozione del consigliere
Torrisi sulle “Casette dell’acqua”

Il consigliere comunale Giuseppe Torrisi di “Lista Borghetti sindaco” ha presentato la sua prima mozione, con la richiesta d’iscrizione all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile. La mozione riguarda le problematiche emerse a seguito di indebiti utilizzi, spechi, mancata igiene e decoro delle “Casette dell’acqua” installate nel Comune di Crema.

La mozione si apre con una premessa: “Con case dell’acqua si indicano postazioni pubbliche che erogano acqua potabile di qualità, naturale o frizzante, refrigerata o a temperatura ambiente. Le ragioni della diffusione ormai a livello nazionale delle case dell’acqua sono principalmente legate all’utilità sociale, alla riduzione della plastica usa e getta che crea un carico di raccolta e smaltimento dei rifiuti e la mitigazione dei danni ambientali di tutta la catena dell’acqua in bottiglia. Ogni sorta di abuso specifico o di spreco genera più consumi e più costi per l’utilizzo delle pompe di estrazione dell’acqua dal sottosuolo e di conseguenza più inquinanti immessi nell’aria, pertanto, abbiamo bisogno del contributo di tutti i cittadini per limitare al massimo la generazione di calore e di emissioni di gas serra nell’atmosfera. Trovare soluzioni consentirebbe di raggiungere benefici collettivi ed individuali quali la riduzione delle emissioni inquinanti nonché un risparmio energetico per tutti i cittadini del comune di Crema”.

“In particolare – si legge nel testo della mozione – assumendo l’impegno di riorganizzare e meglio razionalizzare il servizio, si otterrà uno sgravio economico che in questo momento storico sembra ancora più rilevante soprattutto in relazione ai costi dell’approvvigionamento dell’energia e dei costi generali provocati dall’emergenza siccità. Per quest’ultimo punto, è senz’altro lodevole l’ultimo protocollo d’intesa sottoscritto qualche mese fa tra la Regione Lombardia e la Water Alliance, ovvero la rete dei gestori d’ambito del Servizio Idrico Integrato con la presenza in ambito provinciale della “Padania Acque S.P.A.”, dove si punta “al miglioramento della governance, dell’efficienza e della qualità del Servizio Idrico Integrato in considerazione dei temi attuali relativi all’emergenza idrica e alle strategie per monitorare e gestire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla quantità e la qualità delle risorse idriche”. Per inciso, la Water Alliance – Acque di Lombardia, è la prima rete di imprese tra aziende idriche in house della Lombardia. Le tredici aziende pubbliche che compongono la rete garantiscono un servizio idrico integrato di qualità a circa 8 milioni e mezzo di abitanti dei 1.200 comuni lombardi, pertanto, le consociate, nel fare squadra, lavorano per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua. Entrando nel merito del tema, mi è stato segnalato da parte di cittadini residenti nel comune di Crema, di ripetuti indebiti utilizzi delle cosiddette “casette dell’acqua” installate nel nostro centro abitato nonché di mancata igiene e decoro delle stesse, generando in questo modo sprechi che incidono direttamente sulle tasche dei cittadini e discrasie sugli intenti della loro destinazione”.

“Gli indebiti utilizzi segnalati – prosegue Torrisi – sostanzialmente, sono riferibili a situazioni dove cittadini non residenti nel comune di Crema, a bordo di autovetture private, si approvvigionano oltremodo e senza limiti quantitativi presso i punti di distribuzione gratuita dell’acqua. Inoltre, è stato segnalato che alcuni ciclisti di passaggio si abbeverano direttamente dall’ugello ed addirittura persone che si lavano i piedi nella vaschetta di uscita dell’acqua. Gli eventi, alquanto insoliti, certamente pongono dei quesiti e dei confronti necessari in questo consiglio comunale al fine di evitare il ripetersi di analoghe situazioni. Sollevando la problematica, vogliamo anche entrare nel merito sull’effettiva utilità del servizio erogato con le attuali modalità, poiché aldilà delle giuste ragioni ambientali che condividiamo appieno per cercare di ridurre l’utilizzo della plastica usa e getta, a rigor di logica, è indubbio che per rifornirsi bisogna utilizzare appositamente un veicolo a motore che a tal punto fa diventare l’approvvigionamento poco conveniente economicamente al cittadino ed all’ambiente (ovviamente se si escludono gli abusi), considerato che l’acqua erogata è la stessa che sgorga dai rubinetti di casa. Bere l’acqua del proprio acquedotto può contribuire a iniziare a ridurre i circa 8 milioni di bottiglie di plastica consumate ogni anno solo nella nostra Provincia. Analogamente, la raccolta dell’acqua dalle casette deve avvenire in condizioni di sicurezza per la propria salute. Chi usufruisce delle case dell’acqua deve seguire con attenzione alcune indicazioni utili per un utilizzo sicuro del servizio finalizzato a gestire in modo appropriato la raccolta. L’acqua raccolta va consumata entro 48 ore, un arco di tempo in cui si garantisce la bontà dell’acqua nonostante le manipolazioni dell’uomo. È noto che l’acqua è un buon terreno per la crescita di batteri, criticità che dipende dalle condizioni ambientali, di temperatura e anche dalla manipolazione dell’uomo”.

“Non vogliamo fare una battaglia politica su un bene pubblico – specifica il testo della mozione – ma le soluzioni per gli indebiti utilizzi e gli sprechi potrebbero essere molteplici e senza aggravi per le casse comunali. In teoria anche l’uso domestico dell’acqua dovrebbe essere gratis ma sono i costi di gestione che pesano sul cittadino, quello che effettivamente si paga è il costo dei servizi di prelevamento alla fonte, di potabilizzazione, di trasporto fino alle abitazioni e di convogliamento verso gli impianti per la depurazione”.

Il consigliere Torrisi arriva poi ai 4 punti con possibili soluzioni e tempistiche: “il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta affinché vengano attuate le seguenti proposte:

1) Poiché le casette dell’acqua sono predisposte già dalla loro costruzione di un lettore chip, per arginare il fenomeno si dovrebbe munire ogni nucleo familiare residente e domiciliato a Crema di una tessera magnetica dal costo reale di circa 1,5 euro, compresa di logo del Comune, cifra da corrispondere una tantum in sede di rilascio a carico del cittadino per non gravare ulteriormente sulle casse comunali. In questo modo, analizzando preventivamente un presunto fabbisogno familiare quotidiano a cura del gestore, si potrebbe fornire gratis un quantitativo limitato di acqua evitando oltremodo abusi, sprechi e di conseguenza un maggior controllo dell’igiene e del decoro delle casette dell’acqua, significando che la conservazione domestica nel tempo non può essere superiore a due giorni in quanto sia i contenitori di vetro portati al seguito, che eventualmente quelli di plastica, tutti indubbiamente non sterili, diventano presto ricettacolo di batteri.

2) Convinti che l’Amministrazione Comunale possa trovare una soluzione idonea unitamente al gestore “Padania Acque S.P.A.”, quest’ultima quale realtà pubblica del servizio idrico integrato dei 113 Comuni della Provincia di Cremona, chiediamo lo stato dei lavori eventuali ed una soluzione che possa salvaguardare il risparmio di energia, di acqua, di igiene e decoro delle cosiddette “Casette dell’Acqua”.

3) Verificare come negli altri comuni avvenga l’erogazione dell’acqua in modo controllato.

4) Riferire entro 2 mesi dalla votazione della mozione”.

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