Cronaca

Pamiro: niente sangue nemmeno
in casa. Il papà: "Arrivati tardi"

Niente sangue nemmeno nella casa di via Biondini a Crema dove Mauro Pamiro abitava con la moglie Debora Stella. L’esame del Luminol effettuato lunedì ha dato esito negativo, così come lo era stato per l’auto della coppia. Questo l’esito degli accertamenti effettuati dagli esperti incaricati di svolgere nuove verifiche sul caso del 44enne professore di informatica trovato cadavere il 29 giugno del 2020 in un cantiere edile in via Don Primo Mazzolari. Nè nell’abitazione, nè nel garage sono state trovate tracce ematiche o altro materiale biologico riconducibile a Pamiro.

Lo scorso gennaio il gip Giulia Masci non aveva accolto la richiesta di archiviazione del pm Davide Rocco e aveva ordinato nuove indagini, così come chiesto da Franco e Marisa Pamiro, i genitori di Mauro, che tramite i loro legali si erano opposti alla richiesta di chiudere il caso. Per gli inquirenti, Mauro, ripreso da una telecamera mentre da solo si avviava verso il cantiere, si sarebbe arrampicato sull’impalcatura per poi cadere. O suicidio o incidente. Tesi a cui non hanno mai creduto i genitori del professore. Secondo loro, il figlio sarebbe stato ucciso in un luogo diverso per poi essere trasportato nel cantiere dove è stato ritrovato. “Questi accertamenti sono stati fatti troppo tardi”, ha detto Franco Pamiro.

Martedì 12 luglio i consulenti avevano esaminato la Citroen C3 grigia di Mauro e della moglie Debora, lei indagata per omicidio come atto dovuto. Dall’ esame dell’auto è emerso che la macchia scura trovata sul sedile posteriore, passata all’esame del Luminol, non è sangue. Dall’esame del Dna, inoltre, quella traccia, di natura biologica, non appartiene a Mauro Pamiro.

Tutti i risultati di questi ultimi accertamenti disposti dal gip saranno illustrati in un incidente probatorio fissato per il 7 ottobre.

Sara Pizzorni

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