Politica

Bonaccini a Crema:
nel Pd più spazio ai sindaci

Primo big ieri sera in sala Pietro da Cemmo, per l’avvio ufficiale della campagna elettorale del Partito democratico cittadino, a sostegno del suo candidato a sindaco, Fabio Bergamaschi: proveniente da Monza, il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha presentato anche a Crema il suo libro “Il paese che vogliamo. Idee e proposte per il futuro dell’Italia”, edito da Piemme.

Bonaccini parla di futuro, in un paese dice, che spesso guarda al passato, quando invece occorrerebbe puntare ad essere più convincenti, perché ormai le preferenze politiche degli elettori cambiano molto velocemente. L’obiettivo è quello di approfondire ciò che serve in Italia, partendo dall’esperienza dell’Emilia Romagna e dall’importanza di stare in mezzo alla gente, “perché se non conosci luoghi e persone è impossibile far bene, il confronto è fondamentale”.

Sollecitato dalle domande del giornalista Antonio Guerini, Bonaccini rinnova l’auspicio per una maggiore presenza dei sindaci all’interno della segreteria del Pd, perchè i primi cittadini sono presenti sul territorio, ascoltano e danno risposte, anche se “la politica è troppo lenta nelle decisioni”.

Nel pragmatismo emiliano di cui Bonaccini è interprete, Fabio Bergamaschi riconosce anche quello del Pd cremasco, cita don Milani e diversi passaggi del libro di Bonaccini, laddove si sottolinea la corresponsabilità tra gli interlocutori nel costruire politiche per tenere insieme le comunità. Bergamaschi affronta il tema della rigenerazione dell’area nord est di Crema, del progetto che ha coinvolto RFI e regione, della riqualificazione dell’area ex Olivetti, delle prospettive dei corsi Its.

Il tema energetico entra nella chiacchierata tra il presidente emiliano e il candidato sindaco Bergamaschi, con Bonaccini che si dice pronto a nuovi rigassificatori e richiama l’accordo della sua regione con la Snam, per la promozione della transizione energetica, puntando su idrogeno e mobilità sostenibile, con Bergamaschi che ripropone sia la necessità di pensare globalmente e agire localmente, storico cavallo di battaglia dei Verdi, sia l’impegno per le comunità energetiche territoriali, oggetto di un recente incontro promosso dalla lista Crema Aperta, e argomento trattato lo scorso febbraio anche nella regione guidata da Bonaccini, che in giunta ha approvato una proposta di legge regionale ad hoc.

Il riferimento alla campagna elettorale conclusasi qualche settimana prima dello scoppio della pandemia, che l’ha visto arginare la crescita della Lega di Salvini, è l’occasione per introdurre i temi legati a sanità e istruzione, che secondo Bonaccini devono essere garantiti dal pubblico: la sanità lombarda e quella della sua regione sono di livello osserva Bonaccini, “solo che da noi il privato è limitato ed il covid ha dimostrato che da solo non te la cavi, bisogna investire nella sanità pubblica, regione Lombardia ammetta di aver sbagliato”.

Quanto all’esperienza delle sardine, per Bonaccini c’era tanta voglia di ritrovarsi in piazza, che fino a quel momento era stata lasciata a Salvini. “Per troppi anni ci siamo ritirati e se in politica hai paura, vai da un’altra parte – ha aggiunto Bonaccini – il partito deve saper rischiare”. Non parla di modello Emilia Romagna, ma chiosa: “L’Italia non è l’Emilia, ma se somigliasse un po’ all’Emilia, sarebbe un paese migliore”.

Il confronto prosegue su asili nido, importanza dell’impresa, innovazione, con l’hub europeo di Bologna su nuove tecnologie e climatologia nell’area ex Manifattura Tabacchi e l’inevitabile riferimento alle prossime elezioni, con l’auspicio dell’ex presidente della Conferenza delle regioni, che la coalizione di centro sinistra possa proseguire a Crema nell’esperienza amministrativa, continuando a parlare ai cittadini e ad avere uno sguardo verso un territorio più vasto.

Nel giorno della sua accettazione formale della candidatura a sindaco, Bergamaschi chiude l’incontro utilizzando proprio alcuni passaggi del libro del presidente Bonaccini: “Una persona che non lavora più per la sua comunità, smette di lavorare per se stesso, e questo è il senso della mia candidatura”, ha detto Bergamaschi, evidenziando l’importanza del sostegno di tutti, in primis del suo partito, ma anche e soprattutto, la voglia di essere protagonisti per un orizzonte temporale di lungo periodo.

Ilario Grazioso

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