Finalpia: "La maggioranza non
vuole ustionarsi le mani"
Breve sintesi. Finalpia per i cremaschi è un simbolo e un ricordo ancora vivo. Come colonia non ha più ragion d’essere. Viene trasformata in albergo di lusso, a debito. La gestione viene affidata a soggetti che, sembra, abbiano problemi con la giustizia per legami con la criminalità organizzata. Le cose non vanno bene e si decide di vendere. Viene fatto il bando, che va deserto. Si affaccia una S.r.l. che promette di acquistare la struttura, ma tra qualche anno. Nel frattempo la affitta. Le cose non vanno bene. I patti non vengono rispettati.
La domanda è: chi è titolato a decidere? È una ONLUS dedicata che fa capo ad un Consiglio di Amministrazione. Chi lo nomina? Il Sindaco di Crema. Visto che le cose non vanno bene, la commissione di garanzia (del Comune di Crema) vuole saperne di più e chiede alla Hyma, la S.r.l. che ha affittato, di spiegare passato, presente e futuro. Che succede? La Sindaca prima, ed i componenti di maggioranza della commissione poi, comunicano di non partecipare, affermando, di fatto, che non vogliono interloquire con la suddetta società, essendo solo il CdA di Finalpia titolato per farlo. Ineccepibile sotto l’aspetto formale.
Ma guardiamola diversamente. Se l’alienazione fosse andata in porto, chi avrebbe incassato? Il Comune, visto che già aveva previsto come investirli. E qui non si comprende. L’Amministrazione è si titolata ad incassare, ma non ha nessuna voce in capitolo nella trattativa? Si può capire la fiducia riposta nel CdA, ma fare qualche chiacchera con la Hyma potrebbe fare solo bene. E qui il mal pensiero viaggia. Cosa si vuole tenere nascosto? Ma la trasparenza non è sempre stata una bandiera? Una spiegazione forse c’è. La questione è pesante, o meglio, scottante. Nessuno vuole ustionarsi le mani. Allora imitiamo Ponzio Pilato e lasciamo che sia il CdA a sbrogliare la matassa. Nessun dubbio sulla liceità del comportamento. Molti dubbi sulla moralità. Resta il grosso rischio che la città si trovi con un pugno di mosche. Si potrà poi dire, ironicamente: Grazie Sindaca.