Cronaca

Al Castello Visconteo di Pandino
una mostra sull’esodo Istriano

 Inaugurata questa mattina presso la sala affreschi del Castello Visconteo di Pandino, la mostra Esodo Istriano e campi profughi, una storia da raccontare, promossa dal comune di Pandino e dall’Unione degli Istriani.

Il taglio del nastro preceduto dalla testimonianza diretta dell’esule Sergio Vidal, si è svolto alla presenza degli amministratori di Pandino e Palazzo Pignano, del coordinatore regionale dell’Unione degli Istriani, Lorenzo Galli, e dei rappresentanti delle altre associazioni presenti nel territorio.

Nel suo saluto, il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi, ha precisato qual è lo scopo di questa mostra, a pochi giorni dalla ricorrenza della Giornata del Ricordo: “Vogliamo in particolare far vedere alle scuole una pagina della nostra storia, per raccontarla senza finalità di carattere politico”. Ringraziando il comune di Pandino per la disponibilità e l’organizzazione, il coordinatore regionale dell’Unione degli Istriani, Lorenzo Galli, portando i saluti del presidente Massimiliano Lacota ha ricordato come la questione orientale è storia complessa e complicata:

“Il percorso espositivo – ha detto Galli – si concentra sull’esodo giuliano dalmata, sulla fuga di quelle persone dalle terre natie e sui centri di raccolta profughi, la loro gestione e le difficoltà delle persone che hanno transitato al loro interno, fino allo smistamento sul territorio nazionale. Spero nella partecipazione delle scuole – ha concluso il referente dell’Unione degli Istriani – perché questa è una parte di storia poco raccontata e la storia non ha colore politico, ma va raccontata per quello che è”. 

Nelle parole dell’esule Sergio Vidal, l’emozione di chi ha vissuto quella stagione e il dolore per la partenza nel 1965, dopo la frequenza delle scuole superiori in lingua italiana, con genitori e altri famigliari rimasti in Istria. Vidal agnadellese di adozione, ribadisce la complessità della questione istriana, ma sottolinea come oggi è possibile studiarla meglio, ed approfondire il dramma degli esuli e delle foibe: “Io ho visto le foibe e ogni anno sono invitato dalle scuole del territorio per raccontare la mia esperienza”, ha aggiunto Vidal.

Per l’assessore al commercio Riccardo Bosa, che si è impegnato per l’organizzazione, si tratta di una mostra che vuole essere segno tangibile della volontà dell’amministrazione comunale pandinese, di ricordare ciò che è stato, “per onorare la memoria di quanti hanno sofferto la tragedia dell’esodo del popolo istriano, dalmata e giuliano”. Presente all’inaugurazione anche il parroco don Eugenio Trezzi, per il quale mostre come questa, sono importanti al fine di unire tutti, senza altri fini, unire nel ricordo e nella riflessione.

La mostra è visitabile fino al 27 febbraio, nel fine settimana dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18,30, ma per le scuole e per altre informazioni, si può scrivere a manifestazioni@comune.pandino.cr.it

Ilario Grazioso

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