Cronaca

Memoria, Bonaldi: "Ricordare,
ma anche prendere posizione"

Una celebrazione solenne, alla presenza di una piccola ma significativa rappresentanza delle tre scuole medie della città, si è svolta questa mattina a Crema in piazza Istria e Dalmazia, di fronte al bassorilievo dedicato alla memoria delle vittime dell’Olocausto. Un momento per non dimenticare, nell’ambito della Giornata della Memoria.

“Anche quest’anno, pur con i limiti dettati ancora una volta dalla pandemia, il vostro contributo a questa nostra Giornata è importante, con il video che fra poco renderemo pubblico realizzato proprio da voi: coinvolgere i giovani in queste occasioni è stato un obiettivo fortemente voluto in questi anni e vi ringraziamo per le risposte avute da voi e dalle vostre scuole” ha detto il sindaco Stefania Bonaldi rivolgendosi agli studenti.

“Voglio subito precisare che il Giorno della Memoria non vuole essere solo il giorno in cui si ricordano fatti orrendi accaduti novant’anni fa, assolutamente no, non è un puro esercizio di memoria.

Certo, può essere rassicurante per tutti noi collocare il nazismo in un tempo definito, tanti anni fa, quando né voi né io eravamo ancora nati. È una operazione che ci consente di relegarlo in un tempo remoto, a scuola studiate gli Antichi Greci, Carlo Magno, Napoleone, e anche il Nazifascismo. Ci può far comodo ricordarlo come una fase buia, disumana, tragica della nostra storia recente, e poi tutto finisce lì.

Magari leggiamo qualche libro o guardiamo un film ambientato in quegli anni, ci chiediamo come sia stato possibile, piangiamo le vittime, ne ricordiamo il numero elevatissimo, considerate che le ultime stime parlano di qualcosa come 15/17 milioni di persone che persero la vita come risultato dell’impianto messo in atto dal regime nazista, fra il 1933 e il 1945. Però, alla fine guardiamo questi fatti con distanza e in questo modo li allontaniamo da ogni possibile collegamento con noi e la nostra vita, ora. Fatti lontani che non ci appartengono, distanti dalle nostre vite e da quelle di chi ci vuole bene.

In realtà è una finzione, forse lo facciamo per proteggerci, ma non è negando la realtà che essa non accade. Perché accade. Perché fenomeni analoghi a quelli di quegli anni continuano ad accadere, anche nella nostra realtà di tutti i giorni. In provincia di Livorno due giorni fa un ragazzo come voi, 12 anni, è stato preso a calci e sputi perché ebreo, autrici due ragazzine di 15 anni. A Pisa il mese scorso tre minorenni, di 16 e 17 anni hanno aggredito un giovane gridando “sei gay” e mandandolo all’ospedale dopo un pestaggio violento.

Di fronte a fatti come questi occorre sempre domandarsi, tutti, cosa non ha funzionato, le responsabilità sono diffuse, però purtroppo i segni di piccole e grandi violenze ci circondano, riempiono le pagine dei giornali, ma spesso sono anche episodi che intrecciano le nostre esistenze; è proprio questo che non ci consente di vivere la Giornata della Memoria come se fosse un film di cui siamo solo spettatori. Non è così!

La Giornata della Memoria ha un senso solo se interpella le nostre vite in profondità: pensiamo ai tempi del nazifascismo e interroghiamoci sul nostro comportamento attuale e proviamo a immaginarlo nello scenario di quegli anni. Vale ovviamente per i giovani ma anche per gli adulti. Se sono razzista, se penso che l’omosessualità sia una malattia, se esulta perché affonda un barcone nel mediterraneo, se chi è diverso da me mi dà fastidio, se sostengo formazioni politiche che mantengono legami culturali o comportamentali con movimenti fascisti, se dentro di me abitano sentimenti antisociali, allora non è poi così impossibile che 90 anni fa io sarei stato dalla parte dei nazisti.

Fare Memoria allora non significa solo ricordare quei fatti, significa soprattutto osservare e prendere posizione, per allora e per oggi, e cogliere il possibile effetto di ogni azione compiuta e di ogni parola detta da noi, oggi, che ha riflessi sulle esistenze di chi ci è vicino e di chi ci è lontano. Grazie, di cuore, per il vostro impegno di oggi e per quello che ancora farete per dare un senso alla Memoria, con questo tipo di riflessione e consapevolezza”.

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