Cronaca

Fusione Lgh-A2a: ieri a Crema la
commissione di garanzia sul tema

“Siamo tranquilli in scienza e coscienza. Riteniamo di avere operato con la massima trasparenza con pareri legali autorevoli”. E’ quanto emerso ieri in sala Consiglio dove è stata riunita la Commissione di garanzia per fare chiarezza sull'operazione di fusione Lgh – A2A su cui la Corte dei Conti sta indagando. A Cremona chiesti gli atti di delibera ma al comune di Crema non è arrivata ancora alcuna richiesta.

Da sinistra: Beretta, Martinazzoli, Bonaldi

La corte dei conti sta esaminando gli atti di delibera delle fusione di Lgh e A2a, ma al comune di Crema non è stata avanzata alcuna richiesta. Documentazione invece è stata chiesta ad SCS Società Cremasca Servizi che detiene quote di Lgh. E’ quanto emerso nella commissione di garanzia che si è tenuta ieri in sala consiglio a Crema e presieduta Simone Beretta.

A fare chiarezza spiegando il percorso che ha portato alla fusione delle due società è stato Dino Martinazzoli amministratore unico di Società Cremasca Servizi. Un “percorso trasparente”, supportato da pareri legali autorevoli, nel quale, secondo Martinazzoli, non si ravvisava la necessità di una gara pubblica. “La valutazione dei soci, dopo aver sentito diversi pareri legali, è che la trattativa potesse essere portata avanti come operazione privata. Non credo siano stati creati danni erariali, semmai benefici ai cittadini”.

Tranquillità ha espresso anche il sindaco di Crema Stefania Bonaldi: “A differenza dei comuni di Cremona, Pavia e Lodi al Comune di Crema non è arrivato nulla. La richiesta è stata fatta a Scs che ai tempi si è occupata della fusione. Ma l’assemblea di Scs è composta da Scrp e Cremasca servizi, non dal Comune. Ad oggi non ci sono richieste che riguardano l’Ente e l’atto di indirizzo che questo aveva assunto”.

S.G.

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