Rapina e famiglia in ostaggio.
Assolti in 2, gli altri 5 a processo
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Uno era accusato di aver fatto da “palo”, mentre l’altro sarebbe stato l’autista della gang di rapinatori. Ma sia Cristian Stefan Bilan, 24 anni, romeno, che il connazionale Victor Catalin Serban, sono stati assolti dal gup dall’accusa di rapina per aver partecipato al colpo messo a segno la sera del 23 giugno del 2018 a Crema nella villa di un imprenditore, che, insieme alla moglie e al figlio, era stato tenuto in ostaggio da una banda di incappucciati per quattro interminabili ore.
La gang era stata particolarmente violenta, tanto che il padrone di casa era stato aggredito, colpito con due pugni e buttato a terra. La famiglia era stata minacciata con un grosso cacciavite e con una pistola. I banditi erano tutti vestiti di nero con scarpe da ginnastica rosse e con indosso passamontagna e guanti e muniti di ricetrasmittenti per comunicare tra loro. Alla fine erano fuggiti lasciando la casa a soqquadro e portandosi via un bottino ingente, tra gioielli, oro, telefoni, computer, capi di abbigliamento. Parte della refurtiva era stata persa in giardino durante la fuga, compreso il cacciavite di cui uno di loro era armato.
Bilan e Serban, però, non c’entrano. Il primo, difeso dall’avvocato Michele Ianniello, del foro di Torino, avrebbe avuto il ruolo del “palo” all’esterno della casa, ma il difensore ha puntato “sull’assenza totale di indizi” nei confronti del romeno, coinvolto in quanto le celle telefoniche ne avevano segnalato la presenza in zona all’ora della rapina. “Tra l’altro solo per mezz’ora”, ha sottolineato l’avvocato Ianniello.
Serban, residente a Pandino, difeso dall’avvocato Simone Briatore, del foro di Milano, avrebbe a sua volta fatto da autista e avrebbe fornito supporto logistico ai presunti complici. A coinvolgerlo, anche nel suo caso, erano state le analisi delle celle telefoniche che avevano collocato la sua auto procedere a brevissima distanza rispetto a quella dei presunti rapinatori. “Un’ipotesi investigativa non sufficiente”, ha sostenuto il legale, “per decretarne la colpevolezza”. Tesi accolta da gup che ha emesso sentenza di assoluzione.
Entrambi gli imputati sono stati processati con il rito abbreviato.
A giudizio ordinario davanti al tribunale in composizione collegiale con le accuse di rapina, sequestro di persona, furto in abitazione e lesioni personali in concorso, ci sono invece Gimi Daniel Chiratc, 30 anni, Denisa Cristina Ciungan, 26 anni, Mihai Irinel Bazavan, 25 anni, Alin Constantin Sau, 33 anni, tutti romeni residenti nel cremasco, e Andrijana Andelkovic, 26 anni, serba. Gli imputati, tranne Bilan, che era stato indagato a piede libero, erano stati arrestati nel marzo del 2019 dagli uomini della squadra Mobile di Cremona nell’operazione “Bad Boys”.
Per loro, il processo è in corso e riprenderà il prossimo 26 ottobre con gli ultimi tre testimoni del pm. Lo scorso primo giugno in aula avevano testimoniato le vittime della rapina, Claudio, 69 anni, sua moglie Silvia, 63 anni, il figlio Manuele e l’altra figlia che quella sera era fuori casa.
Sara Pizzorni